Skip to main content
European Commission logo print header

Article Category

Contenuto archiviato il 2023-01-13

Article available in the following languages:

Liikanen chiede la definizione di un quadro comune per la politica dell'innovazione

Il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha invitato gli Stati membri e la Commissione a collaborare alla definizione di un quadro comune europeo per la politica dell'innovazione. Il Commissario ha esortato gli Stati membri, inoltre,...

Il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha invitato gli Stati membri e la Commissione a collaborare alla definizione di un quadro comune europeo per la politica dell'innovazione. Il Commissario ha esortato gli Stati membri, inoltre, ad elaborare degli indicatori e a fissare degli obiettivi in merito alle prestazioni nazionali in materia d'innovazione e a comunicare i relativi risultati, così come richiesto nella comunicazione della Commissione sulla politica dell'innovazione, recentemente pubblicata. Liikanen ha espresso tali osservazioni in occasione di una conferenza delle parti interessate tenutasi a Bruxelles il 13 marzo, organizzata al fine di presentare la comunicazione, avviare un dialogo con i rappresentanti nazionali e regionali sulle questioni sollevate dal documento e presentare i pareri di alcuni esperti sull'innovazione in Europa. La comunicazione è stata elaborata nel contesto dell'obiettivo europeo di trasformare l'Europa nell'economia più competitiva al mondo entro il 2010, la cosiddetta "strategia di Lisbona". Liikanen ha ricordato ai delegati che, secondo quanto emerge dagli indicatori statistici sull'attuale prestazione dell'Europa in termini d'innovazione, il conseguimento di tale obiettivo è tutt'altro che garantito: "Per raggiungere gli obiettivi di Lisbona occorre inserire una marcia in più". Il Commissario ha ribadito l'importanza delle misure raccomandate nella comunicazione, ovvero un miglior coordinamento delle politiche dell'innovazione degli Stati membri e dell'UE, e la promozione dell'innovazione attraverso politiche correlate, come quelle in materia di occupazione e di istruzione. Egli, inoltre, ha posto l'accento sul ruolo delle città europee come centri d'innovazione, ricordano l'esistenza di infrastrutture vitali e la disponibilità di un'ampia manodopera. "Le città europee offrono reali opportunità agli individui con idee innovative, ma occorre garantire l'attrattiva anche sotto il profilo dello stile di vita [...]. Dobbiamo valorizzare la diversità che esiste in Europa ed assumere un atteggiamento di accoglienza verso quelli che arrivano da fuori". Per ciò che concerne il processo di allargamento, Liikanen ha affermato che i paesi candidati all'adesione hanno dinnanzi un'importante sfida. Tuttavia, egli si è detto fiducioso della loro capacità di rafforzare i livelli dell'innovazione, vista l'abilità, di cui hanno già dato prova, di riformare le rispettive economie in vista dell'ingresso nell'UE. Maja Bucar, del Centro di relazioni internazionali dell'Università di Lubiana, ha imputato le scarse prestazioni dei paesi candidati in termini d'innovazione ad una serie di fattori. Tradizionalmente, gli scarsi livelli di spesa per la ricerca e sviluppo, la mancanza di strutture finanziarie e di capitali d'investimento, e la mancata attuazione di politiche concepite all'insegna delle migliori intenzioni, sono tutti elementi che, a suo avviso, hanno contribuito a soffocare l'innovazione. Per superare questi problemi, la Bucar ha posto l'accento sulla necessità di promuovere una cultura dell'innovazione a tutti i livelli della società. A suo giudizio, un impegno nei confronti della formazione permanente, una migliore cooperazione fra l'industria e gli istituti di ricerca e l'intervento proattivo del governo contribuirebbero alla creazione di tale cultura, rilanciando, di conseguenza, anche la competitività. Il prof. Paul Reynolds ha presentato alcuni dei principali risultati ottenuti nell'ambito del monitoraggio globale sull'imprenditorialità, il progetto di ricerca più completo al mondo in materia di innovazione e spirito d'impresa, che egli ha concepito e gestisce. Tali risultati mostrano che i livelli più bassi di imprenditorialità si registrano in Europa e fra le nazioni asiatiche sviluppate come il Giappone e Singapore, mentre i livelli più alti si riscontrano fra i paesi asiatici in via di sviluppo come l'India e la Cina. All'interno dell'UE, ha spiegato il prof. Reynolds, vi sono marcate variazioni regionali nei livelli di imprenditorialità innovativa. Egli ritiene che gli sforzi volti a promuovere l'innovazione in Europa beneficeranno di sistemi d'istruzione efficaci, maggiori investimenti nella ricerca, di strutture finanziarie consolidate, di una manodopera qualificata e mobile, nonché della presenza di una forte volontà politica. A rallentare il progresso, tuttavia, è l'assenza di una cultura dell'innovazione in Europa, ed una diffusa riluttanza fra i cittadini, a differenza di un paese come gli Stati Uniti, a perseguire la crescita delle imprese e la ricchezza economica come obiettivi primari. Anche il prof. Reynolds ritiene che la chiave per il potenziamento dell'innovazione risieda nella promozione di una cultura imprenditoriale, con una particolare attenzione alla necessità di convincere i giovani adulti a mettersi in proprio. Maria João Rodrigues, figura chiave nella definizione della strategia di Lisbona e docente presso l'Università della capitale portoghese, ha posto l'attenzione sulle misure che le istituzioni europee e gli Stati membri hanno a disposizione per rafforzare le loro prestazioni in termini d'innovazione. "Quali attori principali dell'innovazione, le aziende europee dovrebbero essere incoraggiate e sostenute nella creazione di prodotti e servizi innovativi", ha affermato la prof.ssa Rodrigues. A suo avviso, l'imminente Consiglio di primavera rappresenta un'opportunità ideale per migliorare il quadro della politica europea dell'innovazione e rafforzare la cooperazione. La prof.ssa Rodrigues, inoltre, ha attinto dalla migliore prassi generata dai programmi in materia di innovazione del governo portoghese, proponendo di intensificare le discussioni delle parti interessate con i principali rappresentanti del mondo delle imprese e dell'istruzione, al fine di coinvolgerli nel processo di creazione di sistemi d'innovazione di nuova generazione. Nel messaggio conclusivo, infatti, Liikanen ha esortato le parti interessate presenti alla manifestazione a divulgare le proposte della Commissione nei rispettivi paesi e regioni e ha espresso l'auspicio di ottenere un feedback da tutte le parti interessate, in vista della preparazione di iniziative future e del Consiglio di primavera previsto per la fine di marzo.

Articoli correlati