Skip to main content
European Commission logo print header

Article Category

Contenuto archiviato il 2023-03-01

Article available in the following languages:

Il Consiglio raggiunge un accordo sulle prospettive finanziarie

La prospettiva di una transizione uniforme dal Sesto al Settimo programma quadro ha ricevuto slancio nelle prime ore del 17 dicembre, quando i leader europei sono usciti dalla riunione del Consiglio di Bruxelles per annunciare che era stato raggiunto un accordo sul bilancio co...

La prospettiva di una transizione uniforme dal Sesto al Settimo programma quadro ha ricevuto slancio nelle prime ore del 17 dicembre, quando i leader europei sono usciti dalla riunione del Consiglio di Bruxelles per annunciare che era stato raggiunto un accordo sul bilancio comunitario 2007-2013. Dopo oltre 30 ore di quello che il Presidente in carica del Consiglio e primo ministro britannico Tony Blair ha definito come "un negoziato straordinariamente complesso", i leader europei hanno convenuto un bilancio europeo massimo di poco superiore agli 862 miliardi di euro per il periodo delle prossime cosiddette prospettive finanziarie dell'Unione. Questo importo prevede 22 miliardi di euro in meno rispetto al compromesso proposto dalla Presidenza lussemburghese a giugno ed è di 273 miliardi di euro inferiore alla proposta avanzata originariamente dalla Commissione nel 2004. Quanto al suo impatto sulle attività di ricerca e sviluppo (R&S) dell'Unione europea, il compromesso non riesce a soddisfare la proposta di raddoppiare il bilancio destinato al 7PQ presentata in origine dalla Commissione. Tuttavia, l'accordo finale, proposto dalla Presidenza britannica prima del vertice di Bruxelles, afferma che "i fondi comunitari per la ricerca dovrebbero [...] essere aumentati in modo tale che entro il 2013 le risorse disponibili siano superiori del 75 per cento in termini reali rispetto al 2006". Il Consiglio ha inoltre sostenuto la proposta della Commissione volta a istituire, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti, uno strumento di finanziamento per la condivisione del rischio, del valore massimo di 10 miliardi di euro, da destinare alle attività di R&S. I capi di Stato e di governo dell'Unione europea hanno altresì approvato la creazione di un "Fondo globale di adeguamento" volto a fornire sostegno a chi ha perso il posto di lavoro a seguito della globalizzazione. In risposta all'accordo, il Presidente della Commissione José Manuel Barroso ha ammesso che "non era proprio ciò che voleva la Commissione", ma ha precisato: "Si tratta di un segnale politico di estrema importanza per l'Europa. L'Europa ha evitato la paralisi. L'Europa è di nuovo in movimento. In caso di mancato accordo, il prezzo da pagare sarebbe stato altissimo". Il Presidente Barroso ha proseguito: "Temo che vi sia ancora uno squilibrio tra i compiti affidati all'Unione europea e i fondi che le vengono assegnati per realizzarli. Dovremo dire chiaramente ai cittadini che i tagli convenuti dagli Stati membri non saranno privi di conseguenze. Con questo bilancio, sono molte le cose che non si possono fare". Il Presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell, è apparso meno rassegnato del suo omologo della Commissione sull'esito del vertice, precisando che l'accordo rappresenta solo l'inizio dei negoziati. "[L']accordo raggiunto dal Consiglio non è la fine del processo. Segna l'inizio dell'ultima fase dei negoziati con il Parlamento europeo e la Commissione. Senza volere pregiudicare le posizioni che verranno adottate dal Parlamento europeo, rilevo che la posizione del Consiglio è ancora molto lontana da quella dell'istituzione da me presieduta". Il Presidente francese Jacques Chirac, tuttavia, ha dichiarato che questo è un buon accordo per l'Europa e ha affermato che il primo ministro Blair ha dato prova di grande coraggio in una difficile situazione politica. Angela Merkel, il nuovo cancelliere tedesco, è stata a sua volta ampiamente elogiata per il lavoro svolto dietro le quinte al fine di raggiungere un compromesso.

Articoli correlati