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Contenuto archiviato il 2023-03-07

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Case ecologiche: le vendite non decollano

I risultati di un nuova ricerca finanziata dall'Unione europea dimostrano che coloro che sono alla ricerca di una casa da acquistare non intendono, in realtà, acquistarne una ad alta efficienza energetica. Il dato è in buona parte imputabile all'inefficacia della comunicazione...

I risultati di un nuova ricerca finanziata dall'Unione europea dimostrano che coloro che sono alla ricerca di una casa da acquistare non intendono, in realtà, acquistarne una ad alta efficienza energetica. Il dato è in buona parte imputabile all'inefficacia della comunicazione tra costruttori e acquirenti, questo quanto affermato dagli esperti che hanno analizzato le barriere comportamentali in merito al livello di accettazione delle energie rinnovabili da parte del pubblico. I risultati rientrano nei progetti CREATE ACCEPTANCE e CHANGING BEHAVIOUR, che hanno ricevuto finanziamenti dell'ordine di 3,83 milioni di euro. Il fabbisogno energetico del settore abitativo corrisponde a circa il 40% del fabbisogno totale europeo. Si ritiene che la scarsa efficienza energetica in questo settore sia in parte dovuta ai prezzi dell'energia e alle misure normative adottate su base volontaria. Entrambe le iniziative di ricerca comunitarie, che evidenziano la necessità di una svolta nell'uso dell'energia e dei servizi ad essa correlati sia da parte dei singoli utenti che delle aziende, sono coordinate da alcuni istituti finlandesi che si avvalgono della collaborazione di diversi ricercatori provenienti dai paesi europei ed extra-europei. Insieme, gli esperti hanno analizzato il problema legato alle informazioni definite, in inglese, "sticky information" nell'ambito di un progetto volto alla promozione delle tecnologie a basso consumo impiegate nel settore abitativo. Con sticky information si fa riferimento al modo in cui le informazioni degli esperti di efficienza energetica e dei potenziali acquirenti rimangono nei rispettivi ambiti, indice, dunque, di una scarsa efficienza del processo comunicativo e dello scambio di informazioni. Nell'ambito del progetto è stato inoltre organizzato un concorso con cui i costruttori sono stati invitati a produrre abitazioni ad alta efficienza energetica. Anche i potenziali acquirenti sono stati coinvolti in varie fasi del concorso e alcuni di loro sono stati invitati a partecipare in qualità di membri della giuria. Dieci partecipanti sono stati insigniti della cosiddetta "etichetta verde" che riconosce gli sforzi compiuti per l'efficienza energetica e invita a creare un maggiore potere d'acquisto. Nonostante i risultati positivi ottenuti in merito alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica rispetto ai temi dell'efficienza energetica e dei relativi servizi, le vendite registrate in seguito al concorso sono state deludenti. Alcuni acquirenti, ad esempio, avrebbero voluto apportare della modifiche che avrebbero compromesso l'efficienza energetica delle abitazioni. Altri, invece, hanno dimostrato di fidarsi poco della informazioni loro fornite o, più semplicemente, non si sono dimostrati convinti della necessità di risparmiare energia. Per i ricercatori dei due progetti CREATE ACCEPTANCE e CHANGING BEHAVIOUR, il progetto non ha ottenuto i risultati sperati per l'inefficienza della comunicazione tra i produttori e gli acquirenti. Per esempio, il team ritiene che i primi non abbiano risposto in maniera adeguata alle diverse esigenze dei potenziali clienti, al loro desiderio di essere parte attiva del processo e di ricevere informazioni adeguate nonché alla loro volontà di adattare le abitazioni alle loro esigenze. Guardando al futuro, i ricercatori raccomandano un maggiore impiego di metodi partecipativi che possano migliorare la comunicazione. Tra questi metodi figurano ricerche di mercato e focus group nonché la possibilità di sperimentare, insieme agli acquirenti, la cosiddetta co-progettazione. È fondamentale che questi metodi vengano adattati alle esigenze di produttori e acquirenti senza che venga compromesso l'obiettivo ultimo di creare abitazioni sostenibili e a bassi consumi. Gli esperti parlano inoltre di strumenti normativi, come norme edilizie, sugli standard energetici da implementare nel caso le strategie "volontarie" si rivelassero inadeguate. Tali strumenti, tuttavia, andrebbero sviluppati parallelamente a strategie comunicative in grado di massimizzarne il potenziale. Oltre a queste misure normative, volte a promuovere le pratiche per l'efficienza energetica, gli esperti ritengono che gli enti governativi potrebbero assumere un ruolo determinante nel migliorare il flusso delle informazioni. Il progetto CREATE ACCEPTANCE ("Cultural influences on renewable energy acceptance and tools for the development of communication strategies to promote acceptance among key actor groups") ha ricevuto 1,35 milioni di euro in riferimento alla tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6° PQ) dell'UE. Il progetto ha riunito esperti provenienti da Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Islanda, Paesi Bassi, Polonia, Sud Africa, Spagna e Gran Bretagna. È integrato dal più recente progetto CHANGING BEHAVIOUR ("Contextualising behavioural change in energy programmes involving intermediaries and policymaking organizations working towards changing behaviour"). Quest'ultimo riceve 2,48 milioni di euro in riferimento al tema "Energia" del Settimo programma quadro (7° PQ). I partner di CHANGING BEHAVIOUR provengono da Germania, Estonia, Grecia, lettonia, Lituania, Ungheria, Paesi Bassi, Finlandia e Gran Bretagna.

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