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Il Comitato esprime le proprie preoccupazioni in relazione ai nuovi livelli delle emissioni

Il Comitato economico e sociale del Consiglio dei Ministri, stando al suo parere sulla proposta della Commissione europea per la limitazione delle emissioni atmosferiche di determinati inquinanti da parte di grandi impianti di combustione, si dichiara preoccupato dei nuovi liv...

Il Comitato economico e sociale del Consiglio dei Ministri, stando al suo parere sulla proposta della Commissione europea per la limitazione delle emissioni atmosferiche di determinati inquinanti da parte di grandi impianti di combustione, si dichiara preoccupato dei nuovi livelli di emissioni per le varie categorie di carburanti. Complessivamente, il Comitato accoglie favorevolmente la proposta della Commissione, esprimendo tuttavia critiche riguardo ai nuovi livelli di emissioni previsti per le varie categorie di carburante. La proposta della Commissione rappresenta una approfondita revisione della direttiva 88/609/CEE, e si basa sulle seguenti considerazioni principali: - cambiamenti nello scenario energetico comunitario, con un maggiore uso di gas naturale per la generazione di elettricità e un costante calo della produzione comunitaria di carbone; - l'adozione di altre normative per la tutela dell'ambiente; - l'adesione alla Comunità di tre nuovi Stati membri e gli accordi internazionali sull'inquinamento transfrontaliero; - i progressi tecnici che potrebbero aumentare le metodologie economicamente attraenti per la riduzione dell'anidride solforosa, del protossido di azoto e delle emissioni di particolato. La proposta contiene numerose modifiche, le più importanti delle quali sono le seguenti: - i valori limite delle emissioni di anidride solforosa e di protossido di azoto per i nuovi impianti di combustione sono pari a circa la metà dei valori applicati agli impianti autorizzati sin dall'1 luglio 1987; - sono stati previsti nuovi valori limite delle emissioni per le turbine a gas; - i requisiti di desolforazione per i nuovi impianti sono diventati significativamente più severi; - i sistemi di misurazione sono più severi, sia per gli impianti esistenti superiori ai 300MW sia per quelli superiori ai 100MW, ed è stata assegnata la priorità alle misurazioni continue; - l'eccezione applicata ai sensi della versione precedente della direttiva agli impianti da 400MW in su, purché il relativo livello annuo di funzionamento risulti inferiore alle 2.200 ore, non sarà applicabile agli impianti autorizzati a partire dall'1 gennaio 2000. Il Comitato accoglie favorevolmente la revisione della direttiva sui grandi impianti di combustione realizzata dalla Commissione, revisione che era stata sollecitata dal Comitato nel suo parere sulla proposta sul tenore di zolfo nei combustibili. Il Comitato, inoltre, apprezza il fatto che nelle premesse del progetto di direttiva si faccia esplicito riferimento alle interazioni della direttiva con altre attività comunitarie e segnatamente alle direttive sul mercato interno nel campo dell'elettricità e del gas, nonché alle strategie di gestione dei rifiuti e, in particolare, all'uso della biomassa e alla produzione combinata di calore ed energia. Tuttavia, il Comitato ha fatto delle osservazioni su alcune delle proposte avanzate nella direttiva. Per esempio, il Comitato si è detto soddisfatto della conferma degli obiettivi contenuti nella direttiva del 1988, sia per gli impianti esistenti alla data in oggetto sia per quelli autorizzati o commissionati dopo tale data, ma prima dell'entrata in vigore della direttiva attuale. Tuttavia, il Comitato vorrebbe anche sottolineare che la maggioranza degli impianti di questo genere ha dovuto ridurre significativamente i livelli delle proprie emissioni durante tale periodo, a seguito dell'applicazione di normative nazionali o locali più rigide. Oltre a ciò, il Comitato non approva la nuova formulazione dell'articolo 8, secondo il quale si tratta di un chiaro caso di interferenza nell'ambito di un problema la cui valutazione e risoluzione è, in conformità con il principio della sussidiarietà, diritto esclusivo delle autorità competenti degli Stati membri. Le critiche principali del Comitato, tuttavia, riguardano i nuovi livelli di emissioni per le diverse categorie di combustibili. Il Comitato sottolinea che tali livelli sono stati fortemente criticati da tutti i settori di produzione dell'energia come sproporzionati rispetto agli obiettivi prefissati e impossibili da raggiungere con l'impiego di tecnologie economicamente praticabili. Il Comitato sollecita la Commissione a svolgere, con urgenza, uno studio specifico sull'impatto di questa revisione sulle regioni più periferiche della Comunità, dove le condizioni geografiche e atmosferiche sono tali da suggerire, per queste aree, un'esenzione in relazione ad alcune delle proposte attuali. Inoltre, il Comitato si è dichiarato molto dubbioso riguardo all'applicabilità pratica della nuova proposta ai paesi che richiedono l'adesione all'Unione europea. Come è stato recentemente sottolineato dal Comitato, sarà necessario un adeguato periodo di transizione per consentire a questi paesi di adeguarsi completamente alla proposta.