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Contenuto archiviato il 2022-12-02

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I dati evidenziano l'esistenza di pressioni ambientali nell'UE

Eurostat (Istituto statistico delle Comunità europee) e la Direzione generale XI della Commissione europea hanno collaborato all'elaborazione della prima serie di indicatori ambientali per l'Unione europea. Tali indicatori si basano sulle informazioni fornite da 2300 esperti i...

Eurostat (Istituto statistico delle Comunità europee) e la Direzione generale XI della Commissione europea hanno collaborato all'elaborazione della prima serie di indicatori ambientali per l'Unione europea. Tali indicatori si basano sulle informazioni fornite da 2300 esperti in materia di ambiente di tutta l'Unione europea, ai quali è stato chiesto di individuare e classificare, per ordine di importanza, quelle che, a loro avviso, rappresentano le maggiori pressioni ambientali cui si trova davanti l'Unione europea. Il risultato di questa indagine è esposto in una relazione dal titolo "Towards environmental pressure indicators for the EU" (Verso l'elaborazione di indicatori delle pressioni ambientali nell'UE) che comprende sessanta indicatori qualitativi ed offre una panoramica delle pressioni esercitate sull'ambiente dalle attività umane in dieci fra le principali politiche. La Commissione auspica che la relazione possa contribuire all'elaborazione di indicatori in grado di misurare l'efficacia dell'integrazione dei problemi ambientali in varie politiche settoriali. "Il processo di integrazione rappresenta un elemento essenziale del progresso verso una società maggiormente sostenibile", affermano Yves Franchet, direttore generale di Eurostat, e James Currie, direttore generale della DG XI. Tra le problematiche chiave che emergono dalla relazione si trovano l'impatto ambientale dell'inquinamento derivante dal traffico nell'Unione europea e la pressione ambientale dei rifiuti urbani (rifiuti di origine non industriale). Il gruppo di esperti in materia di "dispersione delle tossine", inoltre, ha collocato le emissioni di sostanze inquinanti organiche persistenti (POP - persistant organic pollutants) al secondo posto fra i problemi ambientali più urgenti; tutto questo malgrado i dati dell'inventario europeo delle diossine indichino, come informa Eurostat, una riduzione di almeno il 50 per cento delle emissioni di diossine dal 1985. Le tecniche impiegate per redigere questa relazione sono ancora in fase di elaborazione e molti ambientalisti sperano di pervenire alla compilazione di un indice unico delle pressioni ambientali che consenta un migliore confronto con altri indici economici come il PIL.

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