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Contenuto archiviato il 2022-12-02

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Busquin annuncia agli europarlamentari i suoi progetti per uno "spazio comune di ricerca europeo"

Il 9 novembre i membri della commissione parlamentare per l'industria, le relazioni economiche esterne, la ricerca e l'energia hanno avuto l'occasione di porre domande al nuovo Commissario per la Ricerca Philippe Busquin, il quale ha esposto loro i risultati da lui conseguiti ...

Il 9 novembre i membri della commissione parlamentare per l'industria, le relazioni economiche esterne, la ricerca e l'energia hanno avuto l'occasione di porre domande al nuovo Commissario per la Ricerca Philippe Busquin, il quale ha esposto loro i risultati da lui conseguiti alla guida di detto portafoglio. Nel riflettere sull'attuale situazione della politica di ricerca in Europa e sulle problematiche urgenti cui occorre dare una risposta, Busquin ha anche spiegato con chiarezza alla commissione che egli sta seriamente considerando le questioni sulle quali potrebbe in futuro concentrarsi la politica della ricerca. Su questo punto Busquin avrà l'opportunità di conseguire risultati, soprattutto mediante il proprio ruolo nella preparazione del sesto programma quadro comunitario di RST. Per questo, dovrà ricorrere alla consulenza di esperti e trarre insegnamenti dalla risposta che il mondo della ricerca ha dato alle prime tornate di inviti a presentare proposte nell'ambito del quinto programma quadro. Iniziano ora, lentamente, ad essere disponibili le statistiche relative alla prima tornata. Busquin ha affermato: "La comunità scientifica ha ben risposto agli inviti a presentare proposte di progetti con offerte di qualità elevata". È soddisfatto che circa il 17 per cento delle risposte alla prima tornata di inviti sia giunto da piccole e medie imprese ed ha dissipato i timori che il ritardo nell'avvio del 5PQ possa condizionare l'assorbimento del bilancio del primo anno. In base ai dati indicati da Busquin nel corso della riunione, si è registrato un 91 per cento di assorbimento del bilancio disponibile per la prima fase del 5PQ e ciò significa che il saldo è troppo basso per dar luogo ad un riporto al 2000. Tuttavia Busquin ha sottolineato l'esigenza di un più rigoroso rispetto delle scadenze da parte della Commissione, al fine di garantire la marcia regolare del programma. Rispondendo alle domande sulla politica della Commissione per le energie rinnovabili, ha affermato: "È giunto il momento di iniziare a pensare, in termini generali, a ciò che intendiamo fare in merito alla politica per le energie rinnovabili a livello europeo". Le disparità tra le leggi nazionali rappresentano una rilevante difficoltà incontrata dai funzionari nella formulazione di politiche in questo settore. Busquin ha utilizzato tale esempio per mettere in luce i potenziali benefici della sua idea di uno spazio comune di ricerca, che ha già in precedenza descritto compiutamente in un'intervista apparsa sul Notiziario di CORDIS (vedi RCN 13891). Ha annunciato che all'inizio del 2000 la Commissione adotterà una comunicazione su tali programmi. Philippe Busquin ha informato gli europarlamentari che desidera incoraggiare un maggior numero di giovani ad abbracciare una carriera nel settore della ricerca (e a proseguire lungo la strada prescelta, oltre il corso di laurea). Per conseguire ciò, l'Europa deve incentivare il trasferimento delle conoscenze ed arginare la "fuga di cervelli", per far sì che l'Europa divenga, al pari degli USA, uno spazio invitante per la ricerca. Busquin ha altresì sottolineato l'esigenza di un utilizzo ottimale, da parte dell'Europa, delle risorse della ricerca. Secondo Busquin lo spazio comune di ricerca potrebbe assumere un ruolo di coordinamento tra i governi, oppure avviare reti di coordinamento destinate a facilitare i collegamenti con i partner, anche negli USA. Busquin ha proposto che tale ruolo venga svolto dal Centro comune di ricerca ed ha invitato la commissione parlamentare ad iniziare un dialogo con il CCR per discutere la fattibilità di tale proposta. Rispondendo alle preoccupazioni degli europarlamentari in merito al mancato soddisfacimento dei criteri di partecipazione al 5PQ dei paesi candidati all'adesione (Europa centrale e Cipro) associati al programma, Busquin ha espresso la sua grande soddisfazione per il numero di proposte, provenienti da questi paesi, finalizzate alla richiesta dei finanziamenti per la ricerca. Ha affermato di essere particolarmente lieto della recente visita a Varsavia, che ha suggellato l'entrata in vigore dell'accordo tra l'UE e la Polonia per la cooperazione scientifica e tecnologica. Ha reso noto che l'Ungheria, la Polonia e la Repubblica Ceca guidano attualmente la classifica, con circa 100 partecipanti ciascuna al programma quadro e ritiene che, in questa fase iniziale della loro partecipazione, ciò rappresenti un dato promettente. Busquin ha sottolineato l'importanza di una stretta collaborazione tra la Commissione e la commissione parlamentare ai fini della preparazione del sesto programma quadro, che, a suo avviso, dovrebbe basarsi prevalentemente sul 5PQ. Tuttavia, per il momento, rimane concentrato sulla definizione della sua idea di una spazio comune di ricerca.

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