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Contenuto archiviato il 2023-01-01

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Reazione positiva al sangue più sicuro

La produzione di sangue umano nei bioreattori, sottoposta a idonei controlli qualitativi, è ormai un traguardo raggiunto. Gli stessi risultati del progetto valgono anche per la produzione in vitro di organi umani. Antecedenti La produzione di sangue nei bioreattori, ...

La produzione di sangue umano nei bioreattori, sottoposta a idonei controlli qualitativi, è ormai un traguardo raggiunto. Gli stessi risultati del progetto valgono anche per la produzione in vitro di organi umani. Antecedenti La produzione di sangue nei bioreattori, in condizioni rigorosamente controllate, potrebbe essere una soluzione per molti problemi sanitari presenti nell'Unione europea, tra cui la carenza di sangue per uso medico e la necessità di analizzare il sangue del donatore per ridurre al minimo il rischio di trasmettere agenti patogeni al paziente emotrasfuso. Il progetto Biotech 2 della Commissione europea intitolato 'Bioreattore ematopoietico: un modello per la coltura delle cellule formative somatiche umane' ha già superato diversi ostacoli sulla via di questo obiettivo. I risultati del progetto, che valgono per le cellule formative somatiche in genere, si prestano a molte applicazioni potenziali. Descrizione, impatto e risultati Le cellule formative ematopoietiche sono precursori delle cellule ematiche mature, serbate nel midollo osseo in 'stato di riposo'. Prima di poter mettere le cellule in coltura, i partner del progetto hanno dovuto capire che cosa provoca lo stato di riposo. Essi hanno identificato numerosi inibitori della divisione della cellula, e neutralizzandoli hanno creato le condizioni perché le cellule formativi potessero dividersi. Questa tecnica elimina un ostacolo all'uso delle cellule formative somatiche nella terapia genica: i vettori virali usati per veicolare il gene terapeutico alle cellule destinatarie possono trasmettere il loro carico solo a cellule in fase di divisione. Nelle prime colture, le cellule formative si differenziavano troppo in fretta, scomparendo completamente dopo quindici giorni. Questo problema è stato risolto e le cellule possono ora essere prodotte per tre mesi mediante la conservazione continua di una riserva di cellule formative indifferenziate. Sono state presentate quattro domande di brevetto in questo settore. Circostanza notevole, i risultati del progetto valgono anche per altre cellule formative somatiche (precursori delle cellule del fegato, della pelle ecc.). È possibile anche produrre diversi tipi di cellule formative allo stesso tempo, per generare un organo come la pelle, con i suoi strati differenziati e le cellule specializzate. Inoltre, le cellule formative producono un gene che ha il compito di contrastare l'invecchiamento della cellula. È possibile modificarle in modo che producano in sovrabbondanza o non producano affatto tale gene, e possono quindi fungere da strumento per lo studio del processo di invecchiamento. Più in generale, è possibile modificarle geneticamente per studiare il comportamento di geni di cui si ignora la funzione. Tra le applicazioni in medicina, vi sono la produzione abbondante e sicura di sangue e di pelle di migliore qualità per le ustioni gravi. Gli organi prodotti in vitro presentano possibilità anche per gli studi di tossicologia e per la sperimentazione di farmaci, cosmetici ecc. Per tutte queste applicazioni, sarebbe ancora meglio utilizzare cellule formative embrionali (provenienti dagli embrioni in soprannumero ottenuti nell'ambito della fecondazione in vitro) dato che non si differenziano spontaneamente nell'ambiente di coltura. Caratteristica che permette di ottenere quantità molto maggiori. Ma il loro impiego è vietato in alcuni paesi. Nel dibattito attuale sull'etica della biomedicina, è necessario che venga riconosciuto il grande contributo che questi possono dare alla salute umana, nella produzione in vitro di tessuti e organi, e che, contrariamente alla credenza popolare, non è possibile impiantarli in utero per produrre cloni umani! Partenariati di lavoro Prendono parte al progetto esperti di biologia cellulare e partner industriali. La sperimentazione clinica e normativa del sangue e dei tessuti esulano dal campo d'interesse del progetto.