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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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L'IET spalanca le sue porte

Il consiglio amministrativo dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (IET) ha tenuto la sua riunione inaugurale a Budapest, in Ungheria, il 15 settembre e ha eletto presidente il prof. Martin Schuurmans, professore di fisica e ex vicedirettore esecutivo della Philips ...

Il consiglio amministrativo dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (IET) ha tenuto la sua riunione inaugurale a Budapest, in Ungheria, il 15 settembre e ha eletto presidente il prof. Martin Schuurmans, professore di fisica e ex vicedirettore esecutivo della Philips research. Sono stati anche eletti i quattro membri del consiglio esecutivo. L'IET, con sede a Budapest, rappresenta il centro della strategia per l'innovazione scientifica europea e ha ricevuto un finanziamento di 300 Mio EUR. Il suo obiettivo è quello di tutelare l'eccellenza nell'innovazione europea, riunendo l'esperienza di università, organizzazioni di ricerca e industria. L'incontro è stato aperto dal presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e dal primo ministro ungherese Ferenc Gyurcs ny. Erano anche presenti il commissario dell�istruzione, della formazione, della cultura e della gioventù Ján Figel', il presidente dell'Accademia delle scienze ungherese Jósef Pálinkás, il vicepresidente del Parlamento europeo Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, il ministro dell'Istruzione superiore e della ricerca e rappresentante della presidenza francese Valérie Pécresse, e il commissario per la fiscalità e l'unione doganale László Kovács. Nelle sue note di apertura Barroso ha commentato: "L'IET costruisce le capacità nelle istituzioni partecipanti. [...] Esso si evolverà seguendo i bisogni dell'economia e della società. Creerà nuovi rapporti e diffonderà nuove idee. Punterà su tecnologie e progetti innovativi. Alcune di queste cose non avranno successo, ma vale sicuramente la pena provare." Barroso ha espresso le sue speranze che l'IET diventi "un modello di riferimento per la modernizzazione delle organizzazioni di ricerca in Europa", spingendo gli "attori dell'innovazione (esistenti ma frammentati) ad andare oltre le reti di collaborazione esistenti e a creare partenariati veramente integrati". Ha detto che: "Una cultura aperta può essa stessa tutelare l'innovazione. L'Europa, come il resto del mondo, affronta un rallentamento nella crescita economica e nuove sfide, spesso molto difficili. Possiamo trasformare queste sfide in opportunità. Ma soltanto [...] usando l'unico vero vantaggio competitivo di cui dispone l'Europa: la sua straordinaria base di conoscenza, l'eccellenza delle sue istituzioni di istruzione superiore e lo spirito imprenditoriale dei suoi cittadini." Barroso ha concluso dicendo che "è ora che l'IET spalanchi le sue porte". Il consiglio amministrativo recentemente istituito, composto da 18 leader del mondo industriale, dell'istruzione e della ricerca, si è riunito per discutere tutto, dal codice di condotta dell'istituto ai livelli salariali. L'appena eletto consiglio esecutivo si occuperà dei bisogni quotidiani dell'impresa, mentre il consiglio amministrativo, in quanto organo decisionale indipendente, sarà responsabile dell'orientamento strategico dell'IET e del monitoraggio e della valutazione delle sue comunità di conoscenza e innovazione (CCI). Le CCI rappresentano la base dell'IET e sono state concepite in risposta all'esistente vuoto tra istruzione, ricerca e mondo industriale in Europa, e alla sentita mancanza di una cultura dell'innovazione e imprenditoriale nella ricerca e nell'istruzione superiore. Si tratta di partenariati pubblico-privati orientati verso l'eccellenza, che hanno come obiettivo quello di trasformare i risultati delle attività dell'istruzione superiore e della ricerca in opportunità commerciali innovative tangibili. Le CCI funzioneranno in tutta l'Europa e saranno selezionate in risposta alle principali sfide attualmente affrontate dall'UE. Nei prossimi mesi il consiglio di amministrazione inizierà la selezione delle prime due o tre CCI, sperando di concludere la procedura entro gennaio 2010. Questi primi partenariati dovrebbero affrontare i cambiamenti climatici, le energie rinnovabili e la prossima generazione di tecnologie dell'informazione e della comunicazione. La loro selezione averrà attraverso degli accordi contrattuali basati su "criteri di innovazione competitivi, trasparenti e che mirano all'eccellenza". Le CCI saranno autonome in termini di organizzazione interna, composizione, programma e metodi di lavoro, e accoglieranno nuovi membri dall'Europa e dal resto del mondo. Il consiglio amministrativo dell'IET godrà di un altissimo livello di autonomia. In un suo commento sull'importanza della prima riunione, il professor Schuurmans ha detto: "Penso di non aver mai visto un gruppo di persone con una tale conoscenza collettiva in così tanti campi dell'innovazione [...] Assicuriamoci di ottenere almeno due CCI riuscite nei prossimi due o tre anni, riuscite nell'innovazione e nell'istruzione." Il primo programma settennale di innovazione strategica del consiglio di amministrazione, che delinea le priorità e i bisogni finanziari sul lungo termine dell'IET, sarà presentato dalla Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo entro il 2011 al massimo. Uno dei punti di forza dell'IET è rappresentato dal suo mandato che le parti interessate del mondo industriale (comprese le PMI) partecipino in tutti gli aspetti strategici, operativi e finanziari dell'istituto. L'industria ci guadagnerà avendo accesso immediato a scoperte scientifiche attuali e importanti. Di ritorno, ci si aspetterà da loro di investire nell'IET, fornendo risorse supplementari alle università e alle orgnizzazioni di ricerca. Barroso ha fatto notare che incorporando il mondo dell'industria nell'istituto e nelle sue CCI, l'IET sarà sicuro di "tenere i piedi per terra". Ján Figel' ha dichiarato: "La struttura particolare dell'IET fa in modo che unisca l'eccellenza dell'industria, della ricerca e dell'istruzione superiore, per elevare al massimo le sinergie potenziali e il nutrimento reciproco delle idee, da tutte le parti del 'triangolo della conoscenza'. Questo è di fondamentale importanza se vogliamo affrontare con successo le sfide del 21° secolo."

Paesi

Ungheria

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