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Costruire veicoli automatizzati in sintonia con le nostre emozioni

Per avere successo, è necessario fidarsi dei veicoli molto autonomi. Il progetto SUaaVE, finanziato dall’UE, ha sviluppato un software in grado di leggere le emozioni degli utenti e reagire di conseguenza: un lavoro di progettazione antropocentrica che contribuirà a mettere l’Europa alla guida di un mercato in rapida evoluzione.

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I tradizionali conducenti diventeranno presto passeggeri nei veicoli molto autonomi, una trasformazione che rafforzerà la sicurezza e la sostenibilità dei trasporti, ridurrà la congestione e aumenterà il tempo libero. Tuttavia, l’accettazione della guida autonoma da parte del pubblico sarà strettamente legata alla sicurezza e alla fiducia percepite, in particolare alla luce di cambiamenti quali la cessione del controllo del veicolo e una configurazione non convenzionale dei posti al suo interno (come i sedili disposti l’uno di fronte all’altro).

L’UE sta finanziando progetti che intendono rafforzare l’accettazione dei veicoli autonomi, quali Trustonomy, DriveToTheFuture e SUaaVE.

SUaaVE ha coinvolto gli utenti nel processo di progettazione avvalendosi di un approccio antropocentrico, che introduce veicoli empatici in grado di capire le emozioni dei passeggeri e adattare le proprie caratteristiche di conseguenza. Inoltre, migliora l’esperienza dell’utente a bordo e ne promuove l’accettazione.

Un’interfaccia uomo-macchina dotata di empatia

Il riconoscimento delle emozioni nella ricerca automobilistica concentra la propria attenzione sul miglioramento dell’esperienza di guida e sul comportamento del conducente. Nei veicoli connessi e automatizzati, può aiutare i sistemi a fornire un sostegno personalizzato e azioni correttive che incentivino l’accettazione delle persone.

SUaaVE ha monitorato lo stato emotivo dei passeggeri con l’ausilio di dispositivi indossabili (i futuri sistemi potranno affidarsi a videocamere presenti a bordo) e si è avvalso dei risultati per sviluppare un modello che preveda le emozioni a partire da dati fisiologici. Il modello è stato integrato all’IA di ALFRED (automation level four+ reliable empathic driver, ovvero conducente empatico affidabile con un’automazione di livello quattro+), con l’obiettivo di creare l’interfaccia uomo-macchina, molto antropomorfa, di SUaaVE.

«Il modello di riconoscimento delle emozioni consente all’interfaccia uomo-macchina e ad altri sistemi di comfort di utilizzare gli stati emotivi e cognitivi del passeggero in tempo reale, al fine di personalizzare e migliorare l’esperienza di guida. Inoltre, sostiene un processo decisionale in linea con quello del passeggero, che tiene conto di considerazioni etiche quali come comportarsi nel caso in cui un animale corra davanti all’automobile», spiega José Solaz, responsabile del reparto  Mobilità e città intelligenti presso l’Istituto di biomeccanica a Valencia, in Spagna, ente che coordina il progetto.

Una progettazione virtuale antropocentrica

SUaaVE ha creato un simulatore di guida virtuale, una piattaforma di progettazione virtuale antropocentrica, per valutare la fiducia e l’accettazione di varie tecnologie e comportamenti dei veicoli in numerosi scenari. «Questa piattaforma simula un’interazione tra un essere umano e un veicolo connesso e automatizzato non solo dal punto di vista interno al veicolo (quello del passeggero), ma anche da quello degli utenti della strada, quali i conducenti di automobili convenzionali o i pedoni e i ciclisti», aggiunge Solaz.

I risultati hanno informato le strategie di progettazione per migliorare l’esperienza dei passeggeri futuri, tra cui cittadini anziani, adolescenti e persone con disabilità. La piattaforma di progettazione virtuale antropocentrica contribuirà a esplorare nuovi concetti e a capire il modo migliore attraverso cui relazionarsi con il pubblico ed educarlo al meglio.

Aumentare l’accettazione dei veicoli connessi e automatizzati

Le informazioni raccolte dalle ricerche di SUaaVE hanno condotto alla formulazione di strategie per i potenziali utenti dei veicoli connessi e automatizzati (conducenti e non conducenti) e gli altri utenti della strada (ciclisti e pedoni) che dovrebbero migliorare l’accettazione di questo tipo di veicoli e di ALFRED. Ad esempio, provare un veicolo connesso e automatizzato aumenta generalmente la sicurezza e la fiducia percepite. Tuttavia, sebbene una prima esperienza in una situazione complessa di traffico aumenti la percezione di piacere dei potenziali utenti, dovrebbero essere evitate velocità elevate. Inoltre, i potenziali utenti di questi veicoli e i ciclisti accettano con maggiore facilità trasporti più ecocompatibili, un fattore che dovrebbe essere incluso nella commercializzazione.

È interessante notare che, secondo quanto dimostrato dalle informazioni, una piattaforma ALFRED ancora più antropomorfa aumenterebbe la percezione dello status e della sostenibilità ambientale e rafforzerebbe la fiducia nella tecnologia del veicolo, in particolare nelle persone con un forte bisogno di controllo. Infine, è necessario tenere conto del fatto che diversi gruppi di utenti hanno esigenze diverse.

I risultati di SUaaVE aiuteranno i progettatori automobilistici europei a integrare il fattore umano in modo migliore attraverso un approccio antropocentrico alla progettazione, rafforzando l’accettabilità del pubblico e la leadership europea in un mercato che promette un’enorme crescita a livello globale.

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Dettagli del progetto

Acronimo del progetto
SUaaVE
Progetto n.
814999
Coordinatore del progetto: Spagna
Partecipanti al progetto:
Francia
Germania
Paesi Bassi
Spagna
Costo totale
€ 3 894 782
Contributo dell'UE
€ 3 894 782
Durata
-

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