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Predictable Rhythm in Speech - Benefits for Perception and Production

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Implicazioni del ritmo e dei tempi nei disturbi della parola

Dalle ricerche si evince che un ritmo regolare potenzia la memoria, nonché il monitoraggio e l’elaborazione dei suoni. Impiegando un quadro cognitivo generale (dynamic attending theory, ovvero teoria della presenza dinamica/modello di prospettiva temporale), alcuni ricercatori finanziati dall’UE hanno analizzato i benefici di un ritmo prevedibile nel discorso, in relazione ad altri processi ritmici.

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Uno schema sonoro ritmico contribuisce a creare in un ascoltatore aspettative, che consentono di elaborare più esattamente le informazioni e coordinare le azioni. Ad esempio, si rilevano più facilmente variazioni nel segnale acustico e, di conseguenza, possiamo cantare, ballare, fare musica e muoverci insieme in tempo. Il progetto PREDICTSPEECH (Predictable rhythm in speech - Benefits for perception and production) ha studiato persone con o senza disturbi della parola. Adottando l’approccio generale mirato alla specificità del linguaggio e alla generalità dei processi ritmici, il team ha approfondito le condizioni in presenza delle quali modelli ritmici prevedibili nel discorso migliorano la percezione e la produzione del discorso. PREDICTSPEECH ha osservato il ritmo del discorso al di là del campo della fonetica/linguistica. Lo studio si è occupato della sua funzione comunicativa e della relazioni con altri comportamenti ritmici nell’uomo, ad esempio in campo musicale o motorio. Concentrandosi sul discorso in tedesco e francese (due rilevanti tipologie ritmiche tra le lingue europee), il team ha analizzato il modo con cui le persone che parlano/ascoltano coordinano le loro azioni in relazione a schemi ritmici prevedibili. Si intendeva stabilire in che modo tale fenomeno sia utile alle funzioni comunicative, ad esempio l’elaborazione del linguaggio e la scorrevolezza nella formulazione di discorsi, sia in persone “sane” che balbuzienti. Una serie di esperimenti ha fornito esiti rimarchevoli, di cui molti sembrano offrire una prima prova su vari argomenti. I ricercatori hanno rinvenuto rilevanti differenze tra gli ascoltatori tedeschi e francesi: i risultati indicano che gli accenti e l’attuazione fonetica specifica della lingua sono essenziali per l’abbinamento acustico-motorio con la parola. Un esperimento ha esaminato il rapporto tra il discorso e le funzioni grosso-motorie (ad esempio, il camminare); i risultati hanno confermato che anche le funzioni grosso-motorie sono correlate ai processi ritmici del linguaggio. Da altri esiti sperimentali si evince la prova relativa ai meccanismi alla base della facilitazione ritmica dell’elaborazione del discorso indotto da indizi non verbali/musicali. Riguardo al ruolo dei processi ritmici nei disturbi della parola, PREDICTSPEECH ha sottoposto a test bambini, adolescenti e adulti affetti da balbuzie. Gli esperimenti, incentrati sulle capacità ritmiche, corroborano l’idea che la balbuzie sia correlata a una carenza relativa ai tempi e implica anche carenze ritmiche nel dominio non verbale. Le scoperte dovrebbero risultare interessanti anche per altri disturbi della parola in cui esiste una relazione con i processi inerenti ai tempi (ad esempio la dislessia e l’aprassia). Le attività e le conclusioni del progetto hanno ricadute pratiche per la logoterapia e l’acquisizione del linguaggio. Sono anche rilevanti per discipline come la fonetica, la psicolinguistica, le scienze motorie e le neuroscienze cognitive.

Parole chiave

Disturbi della parola, ritmo prevedibile, PREDICTSPEECH, modelli ritmici, funzione comunicativa, balbuzie

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