Le lingue della Via della seta
Il Niya Prakit, detto anche Niya Gandhari, faceva parte della famiglia delle lingue indiane, usate durante il III e IV secolo d.C. Nata in Pakistan, la lingua costituiva la base amministrativa dello Shanshan, un regno sulla Via della seta sulla frontiera della Cina. Eppure, a quanto pare, il popolo di Shanshan possedeva anche una propria lingua, che potrebbe aver influenzato l’utilizzo del Niya Prakit. Il progetto NIYA TOCHARIAN (Niya Tocharian: Language contact and prehistory on the Silk Road), finanziato dall’UE, ha studiato tale influenza. L’uso del Niya Prakit dello Shanshan conteneva errori, oltre a introdurre molte parole e nomi stranieri. Il team ha esaminato un’ipotesi del 1935 secondo cui la lingua locale influenzante era una forma di tocario. Quest’ultimo linguaggio è stato usato più ad ovest lungo la Via della seta, ma anche nella zona generale dello Shanshan, durante il V secolo d.C. Il tocario presenta due forme conosciute. I ricercatori hanno confermato la plausibilità della teoria, ma non hanno dato una risposta definitiva a causa della poca chiarezza dello studio del 1935. I membri del progetto hanno studiato le origini dei termini stranieri nella versione del Niya Prakit dello Shanshan. Lo studio ha confermato la presenza inconfondibile di elementi del tocario, anche se troppo pochi per dimostrare l’ipotesi del 1935. Il team ha anche identificato la presenza di elementi iraniani. Il confronto con una variante correlata del Niya Prakit, detta Khotan, ha condotto i ricercatori a concludere che la lingua del Shanshan influenzante non era stata il Khotan. Lo studio ha aiutato a ricostruire la storia linguistica della regione asiatica centrale.
Parole chiave
Lingue, Via della seta, Shanshan, Niya Prakit, NIYA TOCHARIAN, preistoria