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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Ricercatori di astronomia planetaria si uniscono in rete per sostenere le missioni di esplorazione

Circa 60 laboratori, istituzioni e agenzie europee che operano nel settore delle scienze planetarie stanno collaborando nel quadro del progetto EuroPlaNet per promuovere un'integrazione del settore a lungo termine. Si tratta di un'iniziativa di coordinamento nell'ambito dell...

Circa 60 laboratori, istituzioni e agenzie europee che operano nel settore delle scienze planetarie stanno collaborando nel quadro del progetto EuroPlaNet per promuovere un'integrazione del settore a lungo termine. Si tratta di un'iniziativa di coordinamento nell'ambito dell'attività "Infrastrutture di ricerca" del Sesto programma quadro (6PQ), e ha fra i principali obiettivi il sostegno alla missione congiunta euroamericana Cassini-Huygens. Durante i quattro anni di durata previsti il progetto servirà anche a rafforzare la rete di scambi all'interno della comunità della ricerca planetaria in Europa, grazie alla promozione di scambi fra partner, oltre ad appoggiare altre missioni di esplorazione planetaria. I sessanta partner del progetto EuroPlaNet rappresentano 17 paesi europei, ma è prevista una stretta collaborazione anche con scienziati statunitensi. I partner differiscono non solo in termini geografici, ma anche sul piano delle rispettive discipline scientifiche. Al progetto infatti prendono parte astronomi, astrofisici, fisici del plasma spaziale, chimici, specialisti di idrodinamica e di scienza dei materiali. La scienza planetaria cerca di comprendere come si sono formati e si sono evoluti i sistemi planetari e i loro componenti. Per poter giungere ad una visione completa è essenziale la convergenza di un'ampia gamma di discipline. La conoscenza acquisita potrebbe fornire importanti informazioni sull'evoluzione del nostro stesso pianeta. I partecipanti al progetto cercheranno di incrementare il ritorno scientifico dei progetti planetari finanziati dal bilancio comunitario, e si impegneranno anche per migliorare l'infrastruttura di ricerca planetaria europea. Le attività di rete avranno come effetto generale di imprimere slancio alla competitività scientifica europea e di diffondere le competenze. Dovranno fra l'altro promuovere ulteriormente la comprensione da parte del grande pubblico della ricerca e delle esplorazioni planetarie. Quest'ultimo obiettivo non dovrebbe comunque costituire un problema. L'esplorazione planetaria infatti è uno dei pochi campi della ricerca di base a richiamare regolarmente l'attenzione del pubblico e a stimolare l'interesse per maggiori informazioni, come dimostrato dalle missioni Mars Express e Beagle 2 e, ancora più recentemente, dalla missione Cassini-Huygens. L'Europa ha in programma o in preparazione ancora un gran numero di missioni, fra cui Venus Express, BepiColombo (su Mercurio) e Smart-1 (sulla Luna). Rosetta e Stardust andranno alla ricerca di comete, mentre Dawn si dirigerà verso gli asteroidi Vesta e Ceres.

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