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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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Una scintillante scoperta astronomica: un pianeta diamante nella Via Lattea

Un team internazionale di astronomi ha scoperto l'esistenza di un pianeta fato di diamanti nella Via Lattea. Si pensa che questo straordinario pianeta sia stato una volta una massiccia stella e si sia poi trasformato nel pianeta diamante, molto più piccolo. In un articolo pu...

Un team internazionale di astronomi ha scoperto l'esistenza di un pianeta fato di diamanti nella Via Lattea. Si pensa che questo straordinario pianeta sia stato una volta una massiccia stella e si sia poi trasformato nel pianeta diamante, molto più piccolo. In un articolo pubblicato sulla rivista Science, gli astronomi, provenienti da Australia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, spiegano che inizialmente hanno scoperto una strana stella chiamata pulsar usando il radiotelescopio di Parkes della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) in Australia. Quindi hanno continuato questa osservazione usando il radiotelescopio Lovell nel Regno Unito e uno dei telescopi Keck nelle Hawaii. I pulsar sono piccole stelle rotanti di circa 20 km di diametro (le dimensioni di una piccola città) che emettono un raggio di onde radio. Quando la stella gira e il raggio radio si proietta ripetutamente sulla Terra, i radiotelescopi rilevano uno schema regolare di impulsi radio. Quando il team ha scoperto questa nuova stella pulsar, cui è stato attribuito il numero PSR J1719-1438, ha notato che i tempi di arrivo degli impulsi erano sistematicamente modulati. Hanno dedotto che questo può essere dovuto solo a una cosa - la spinta gravitazionale di un piccolo pianeta compagno, che orbita intorno al pulsar in un sistema binario. Il pulsar e il suo pianeta sono parte della zona stellata della Via Lattea, si trovano a 4000 anni luce dalla Terra. Le modulazioni degli impulsi radio dicono agli astronomi molte cose sul pianeta. In primo luogo, ci vogliono solo 2 ore e 10 minuti perché esso orbiti intorno al pulsar, la distanza tra i due oggetti è di 600.000 km, un po' meno del raggio del nostro Sole. In secondo luogo, il pianeta è così vicino al pulsar che se fosse più grande sarebbe spaccato dalla forza di gravità del pulsar. Gli scienziati hanno anche potuto capire che, nonostante le sue piccole dimensioni, meno di 60.000 km, il pianeta ha una massa di poco superiore a Giove. Il leader del progetto, il professor Matthew Bailes della Swinburne University of Technology di Melbourne, Australia, dice che questa caratteristica ci fornisce "un indizio sulle sue origini". Il team pensa che il "pianeta di diamanti" è tutto ciò che rimane di una stella che una volta era massiccia, la maggior parte della cui materia è stata succhiata verso il pulsar. Il pulsar J1719-1438 è un pulsar che gira molto velocemente: altrimenti noto come un pulsar millisecondo, ruota più di 10.000 volte al minuto e, nonostante gli appena 20 km di diametro, ha una massa circa 1,4 volte quella del Sole. Circa il 70% dei pulsar millisecondi hanno dei compagni. Gli astronomi pensano che è il compagno che, nella sua forma di stella, trasforma un vecchio pulsar morto in un pulsar millisecondo trasferendo la materia e facendolo ruotare fino a una velocità molto alta. Il risultato è un pulsar millisecondo che ruota molto velocemente con un compagno ridimensionato - molto spesso una cosiddetta "nana bianca". "Conosciamo un paio di altri sistemi, chiamati binari a raggi X ultra compatti a bassa massa, che probabilmente si evolveranno in questo modo e potrebbero rappresentare i progenitori di un pulsar come J1719-1438," ha detto l'astronomo Dott. Andrea Possenti, Direttore dell'INAF- Osservatorio Astronomico di Cagliari in Italia. Il pulsar J1719-1438 e il suo compagno però sono così vicini gli uni agli altri che il compagno può solo essere una nana bianca molto ridotta, una che ha perso i suoi strati esterni e oltre 99,9% della sua massa originale. "Quel che rimane è probabilmente in gran parte carbonio e ossigeno, perché una stella fatta di elementi più leggeri come idrogeno ed elio sarebbe troppo grande per adattarsi ai tempi di orbitazione misurati," ha detto il Dott. Michael Keith del CSIRO, un altro ricercatore del progetto. La densità comporta che questo materiale è sicuramente cristallino, cioè una gran parte della stella potrebbe essere simile a un diamante. Il team ha trovato il pulsar J1719-1438 tra quasi 200.000 gigabyte di dati, usando codici speciali su supercomputer presso la Swinburne University of Technology, l'Università di Manchester nel Regno Unito e l'INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari. La scoperta del diamante è stata fatta durante una speciale ricerca di pulsar che ha comportato anche l'uso del radiotelescopio di 100 metri di Effelsberg dell'Istituto Max Planck di radioastronomia (MPIfR) in Germania e sebbene un pianeta di diamante sarebbe sicuramente prezioso sulla Terra, nello spazio il suo valore è più scientifico che monetario, misurabile dall'entusiasmo mostrato dagli astronomi al momento della scoperta, come dimostrato dal professor Michael Kramer, direttore del MPIfR: "È la più ampia e la più delicata osservazione di questo tipo mai realizzata. Ci aspettiamo di scoprire cose interessanti ed è bellissimo essere presenti mentre tutto ciò avviene. C'è ancora molto da vedere!"Per maggiori informazioni, visitare: Swinburne University of Technology: http://www.swinburne.edu.au/

Paesi

Australia, Germania, Italia, Regno Unito, Stati Uniti

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