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Audio-Visual System for the Blind Allowing Visually Impaired to See Through Hearing

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Utilizzare i suoni per vedere, nel primo sistema audiovisivo per ipovedenti del suo genere

EyeSynth utilizza paesaggi sonori per sfruttare il potere interpretativo del cervello, aiutando i non vedenti a comprendere meglio l’ambiente che li circonda, con dettagli senza precedenti.

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che al mondo ci siano 285 milioni di persone con problemi della vista. Con una popolazione che progressivamente invecchia, insieme a malattie dannose per la vista quali il diabete di tipo 2, questa cifra è in rapida crescita. Senza cure conosciute, i non vedenti fanno affidamento su dispositivi di assistenza quali bastoni o cani guida. Questi metodi contribuiscono di sicuro a evitare gli ostacoli, ma non aiutano le persone a capire meglio l’ambiente in cui si trovano. Il progetto EyeSynth, sostenuto dall’UE, ha sviluppato un sistema audiovisivo per ipovedenti, costituito da occhiali con telecamere incorporate che registrano l’ambiente circostante in 3D. Attraverso una connessione a un microcomputer, i dati raccolti vengono convertiti in suoni astratti che trasmettono informazioni spaziali. Una soluzione radicalmente diversa Il punto di partenza per il sistema EyeSynth non è stato la tecnologia, ma il cervello. «Il nostro sistema non descrive l’ambiente in parole. Noi forniamo informazioni spaziali grezze e il cervello dell’utente le decodifica. La coprogettazione con i nostri tester è stata fondamentale per sviluppare questa intuitiva ed efficace interfaccia», afferma Antonio Quesada, il coordinatore del progetto. Il team ha eseguito un gran numero di test, calibrando l’algoritmo sottostante in base al feedback degli utenti, fintanto che gli utenti sono stati in grado di identificare forme e spazi, nonché misurare la profondità e individuare oggetti con precisione. «Progettato per essere intuitivo, gli utenti necessitano in media da 45 minuti a un’ora e mezza per padroneggiare il sistema abbastanza da distinguere gli oggetti semplici o spostarsi in ufficio evitando gli ostacoli», afferma Quesada. Il sistema è composto da due elementi principali: gli occhiali e l’unità di elaborazione delle immagini: un piccolo processore delle dimensioni di uno smartphone, con una batteria interna che alimenta il sistema. È anche possibile collegare una normale batteria esterna USB. Il risultato sono occhiali leggeri, che consentono facilità di movimento. Esistono due modalità di elaborazione delle immagini di alta qualità (60 fotogrammi al secondo). Nella modalità Tracking, viene analizzata solo la «colonna centrale» dell’immagine, con il tracciamento dell’utente da sinistra a destra, similmente all’utilizzo di un bastone bianco. Nella modalità Full Panoramic, viene rappresentato simultaneamente l’intero paesaggio, fornendo molte più informazioni sonore e rendendo inutile il tracciamento. In base alle necessità giornaliere, in entrambe le modalità, la distanza di analisi può essere regolata tra 0,8 e 6 metri. Fondamentalmente, questa gamma garantisce un buon rilevamento degli ostacoli in strada. I dati 3D vengono trasferiti in rappresentazioni acustiche in tempo reale che ricordano i suoni dell’oceano, con la loro composizione e il timbro corrispondente alle forme registrate. Questi suoni vengono trasmessi direttamente attraverso le ossa della testa, lasciando così le orecchie libere di ascoltare. «Abbiamo deciso di non utilizzare il linguaggio parlato, in parte perché è difficile descrivere verbalmente i fenomeni: distrarrebbe troppo e avremmo dovuto realizzare versioni linguistiche diverse», afferma Quesada. Poiché i test hanno coinvolto essenzialmente soggetti non vedenti, il team sta ora conducendo uno studio medico con specialisti in oftalmologia presso l’Ospedale provinciale di Castellón, in Spagna, per lavorare con pazienti ipovedenti. I risultati ad oggi sono anche stati incoraggianti. Tecnologia di potenziamento EyeSynth estende l’autonomia e l’indipendenza delle persone ipovedenti, evitando i problemi e gli incidenti associati alle barriere fisiche, aiutando nel contempo l’utente a muoversi in luoghi sconosciuti. Il team punta ad avere il primo lotto nei negozi questa estate. «Continueremo ad aggiornare il sistema con nuove funzionalità quali il riconoscimento dei volti o del testo», afferma Quesada. «Per fare in modo che continui a essere una tecnologia di potenziamento che aiuta in settori quali istruzione, occupazione, tempo libero e, in definitiva, migliora le vite, ascolteremo continuamente i nostri utenti».

Parole chiave

EyeSynth, cieco, disabilità visiva, telecamere, acustica, sonoro, sonar, 3D, suoni, occhiali, smartphone

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