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Floating Sensorised Networked Robots for Water Monitoring

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Mini robot alla ricerca delle sostanze inquinanti nell’acqua

L’acqua è una risorsa vitale che dovrebbe essere protetta con tecnologie all’avanguardia. Un’iniziativa finanziata dall’UE ha utilizzato una rete di boe e piattaforme robotiche controllate a distanza per individuare e misurare gli inquinanti in grossi bacini acquatici.

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Il cambiamento climatico, le sfide alla biodiversità e le diverse forme di inquinamento stanno minacciando sempre di più i nostri fiumi, laghi e mari. Il progetto HYDRONET (Floating sensorised networked robots for water monitoring) ha sviluppato una tecnologia che consente il monitoraggio più efficace dei bacini idrici. Per raggiungere questo scopo, ha riunito gli esperti in scienza ambientale, biologia, chimica, robotica e sistemi dei sensori da Israele, Italia, Russia, Slovenia e Svizzera. I partner del progetto hanno concepito una piattaforma galleggiante basata sulla microelettronica e sulla tecnologia dei sensori di micro-fabbricazione (ossia sensori in miniatura che sono integrati in una rete di robot galleggianti indipendenti e boe fisse). I sensori erano incorporati in un’infrastruttura intelligente dell’ambiente per la configurazione, l’assegnazione dei compiti e il monitoraggio interattivi. HYDRONET ha sviluppato un robot catamarano per monitorare le aree costiere e i laghi, oltre al robot chiatta per i fiumi e le lagune in cui l’acqua è più profonda. Inoltre, i robot sono in grado di individuare una fonte di inquinanti e di effettuare la mappatura della distribuzione di un inquinante e sono dotati di campionatori a siringa e di un puntale fisico per la raccolta d’acqua a diverse profondità. I campioni accumulati vengono quindi processati mediante i dispositivi del sensore per misurare gli inquinanti come il mercurio, il cadmio, il cromo e gli idrocarburi del petrolio. I sistemi di monitoraggio tradizionali sono statici, mentre l’uso di navi e del loro equipaggio per la mappatura della distribuzione dell’inquinamento è costoso. La rete di boe e di robot galleggianti di HYDRONET dotata di sensori aiuterà pertanto a ridurre i costi di monitoraggio e a raggiungere aree non accessibili precedentemente con sistemi di monitoraggio standard. I ricercatori hanno testato i robot e le boe in diverse parti d’Italia, compreso il Golfo di Trieste, la Laguna di Marano e il Fiume Isonzo e il litorale settentrionale della Toscana. Ha inoltre verificato tutte le comunicazioni radio e wireless che controllano i robot a distanza e li guidano in modo autonomo nella ricerca delle fonti di inquinamento. I risultati del progetto hanno già raggiunto le parti chiave interessate attraverso pubblicazioni ed eventi dedicati, promettendo una nuova area nel monitoraggio dell’acqua una volta che la tecnologia sarà sfruttata completamente. HYDRONET potrà anche essere usato direttamente dai legislatori e dalle autorità locali, aiutando a promuovere la gestione sostenibile delle risorse idriche attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie, strumenti e servizi. Aiuterà inoltre a migliorare la qualità dell’acqua, offrendo così vantaggi per la salute, sociali ed economici.

Parole chiave

Robot, inquinanti dell’acqua, robot collegati in rete, monitoraggio dell’acqua, tecnologia dei sensori

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