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Green Advanced Space Propulsion

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Propellenti più verdi per i voli spaziali

Il lancio di numerosi razzi nello spazio avviene mediante la combustione di liquidi altamente tossici e cancerogeni come l'idrazina. Il lavoro compiuto da un gruppo di scienziati finanziato dall'UE ha trasformato i propellenti verdi in un'alternativa promettente.

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Sebbene le preoccupazioni legate alla sicurezza dei propellenti liquidi siano destinate a crescere, le caratteristiche tecniche superiori di tali sostanze hanno funto da deterrente per gli investimenti in propellenti liquidi più ecologici, malgrado i costi elevati associati all'attenta gestione dei materiali pericolosi. Il settore aerospaziale ha individuato altri ostacoli legati, ad esempio, alla carenza di dati vitali rispetto alla vasta esperienza sul fronte dei propellenti tradizionali. I costi di sviluppo associati ai nuovi e necessari sistemi hardware e infrastrutture, tra cui gli impianti di prova e le piattaforme di lancio, sono elementi da non sottovalutare, visto che i programmi spaziali, già difficili da mantenere, richiedono ampi investimenti. Un consorzio di 12 partner, che riconosce la probabilità di un accesso futuro limitato a queste sostanze chimiche pericolose, ha avviato il progetto GRASP ("Green advanced space propulsion"), finanziato dall'UE, allo scopo di ridurre al minimo l'impatto negativo sul settore aerospaziale. Gli scienziati si sono concentrati sul potenziamento delle prestazioni, garantendo un abbattimento dei costi e un contenimento dell'esposizione a sostanze tossiche e/o cancerogene con nuovi propellenti liquidi rispettosi dell'ambiente. Il lavoro è partito con più di 90 propellenti verdi promettenti e altri 22 basati su di essi. I candidati sono stati esaminati in base alla valutazione sperimentale e teorica delle caratteristiche dei propellenti, delle proprietà di decomposizione e di accensione, nonché del funzionamento e delle prestazioni del propulsore. Questi lavori hanno condotto a una riduzione dell'elenco a 11 candidati di propellenti verdi, tra cui sei sono stati integrati in otto diversi sistemi di propulsione. Di fatto, lo sviluppo di adeguati sistemi di propulsione e dei catalizzatori correlati rappresentava una parte fondamentale del progetto GRASP, nell'ambito del quale sono stati compiuti enormi progressi, tra cui lo sviluppo di catalizzatori con elevatissime prestazioni, oltre che dell'hardware del propulsore compatibile con alcuni dei più promettenti candidati tra I propellenti ecologici. L'iniziativa ha generato dati fondamentali relativi alle caratteristiche dei propellenti liquidi verdi con maggiore potenziale, sviluppando e testando attrezzature accessorie e catalizzatori. Verso la fine del progetto, l'idrazina è stata inserita nella lista di controllo dell'Agenzia chimica europea (ECHA) e il suo utilizzo verrà molto probabilmente vietato nei prossimi anni. Grazie alla lungimiranza e alla determinazione del team GRASP, tale azione avrà un impatto minimo sulla competitività dei programmi spaziali europei.

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