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Contenuto archiviato il 2023-03-16

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Una tecnologia avanzata identifica le malattie negli scheletri in pochi secondi

Gli ultimi sviluppi della tecnologia hanno permesso agli scienziati di analizzare milioni di sequenze di geni in pochi secondi, il che ha avuto come risultato un modo efficace per identificare velocemente e con precisione le malattie negli scheletri. Una delle malattie che s...

Gli ultimi sviluppi della tecnologia hanno permesso agli scienziati di analizzare milioni di sequenze di geni in pochi secondi, il che ha avuto come risultato un modo efficace per identificare velocemente e con precisione le malattie negli scheletri. Una delle malattie che sta già traendo vantaggio da questa tecnologia è la tubercolosi (TB). Usando un metodo di sequenziamento di prossima generazione, che comprende la tecnologia di ibridazione e cattura, si sono potuti identificare facilmente i geni di uno scheletro femminile. Questo affascinante studio, condotto dall'Università di Manchester, Regno Unito, fa parte di una più ampia ricerca per identificare i ceppi di TB negli scheletri risalenti al periodo compreso tra il 100 d.C. e la fine del 19° secolo. Questa ricerca viene condotta dall'Università di Manchester con il professor Terry Brown, in collaborazione con la professoressa Charlotte Roberts dell'Università di Durham, Regno Unito, per capire come la TB si sia evoluta nel tempo. I ricercatori sperano che questo studio migliorerà le cure e i vaccini per questa malattia. Attualmente la TB è una pandemia mondiale che uccide circa 1,7 milioni di persone l'anno. Oltre 80.000 casi si verificano nella regione europea, quasi un quinto del totale mondiale. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e Stop TB, 15 dei 27 paesi a sopportare il più grande peso della TB sono in Europa. Alcuni ceppi di TB possono colpire le ossa di chi ne soffre, specialmente nella colonna vertebrale e i segni fatti dalla malattia rimangono nelle ossa per molto tempo dopo la morte della persona. Per fare uno screen dei geni di TB, la professoressa Roberts si è procurata 500 scheletri provenienti da tutta Europa che mostravano segni di TB e che andavano dal periodo romano fino al 19° secolo. È stato fatto uno screening di campioni di ossa per il DNA della TB e sono stati scelti 100 scheletri per continuare lo studio. Spiega la professoressa Roberts: "Servivano così tanti scheletri ed è molto difficile stabilire se il DNA è sopravvissuto nelle ossa. Non si sa se ce n'è ancora presente finché non si comincia lo screening e questo in passato era un procedimento lungo." Il professor Brown e il suo team avevano il compito di cercare il DNA della TB negli scheletri. Ogni piccola sezione di osso è stata ridotta in polvere e messa in una soluzione e quindi in una macchina che cattura ogni sequenza genetica del DNA. Sono state catturate milioni di sequenze che sono state inviate a un computer. Le sequenze genetiche della TB sono state poi esaminate poiché il DNA del battere può rimanere nelle ossa dopo la morte. Il professor Brown spiega il procedimento, "Prima potevamo semplicemente fare una scansione del campione di osso per cercare specifici geni. Non vedevamo tutto quello che c'era il che significa che potevamo facilmente non vedere altre informazioni genetiche potenzialmente rilevanti. Usare lo screening mediante ibridazione significa poter cercare diversi ceppi di TB e non solo uno." Questa precisione può essere anche uno svantaggio perché l'ibridazione a cattura può erroneamente raccogliere DNA che non viene dall'osso, ma dal terreno circostante o dall'ambiente nel quale lo scheletro è stato sepolto. In questo studio i risultati sono stati controllati usando il metodo più tradizionale delle reazioni a catena della polimerasi (PCR) e sono risultati precisi. I ricercatori hanno concluso che usare l'ibridazione a cattura e il sequenziamento genetico di prossima generazione è un metodo preciso ed efficace per ottenere genotipi dettagliati di varietà antiche di TB. Potrebbe essere usato anche per altre malattie. Queste scoperte sono state pubblicate sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. La professoressa Roberts conclude così: "Siamo molto contenti dei risultati di questo studio e del fatto che la tecnologia funzioni. Ci farà risparmiare molto tempo in futuro. Adesso speriamo di pubblicare un po' di più dell'enorme quantità di dati che abbiamo acquisito dal sequenziamento." Gli scienziati sperano di confrontare i loro risultati con studi simili che si stanno svolgendo negli Stati Uniti per valutare i tipi di ceppi di TB che sono già stati identificati. Particolarmente interessanti saranno i ceppi portati nel paese dagli immigranti e l'impatto che ciò ebbe sui ceppi originari della malattia.Per maggiori informazioni, visitare: Università di Manchester: http://www.manchester.ac.uk/research/news/ Organizzazione mondiale della sanità (Ufficio regionale per l'Europa): http://www.euro.who.int/en/home Partenariato STOP TB: http://www.stoptb.org/

Paesi

Regno Unito