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Artificial night lights and seabirds: solutions to a fatal attraction

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Studi innovativi svelano il legame tra illuminazione artificiale notturna e scomparsa di uccelli marini

Un’iniziativa finanziata dall’UE ha analizzato prove sempre più numerose degli effetti negativi dell’illuminazione artificiale sulla fisiologia e sul comportamento degli uccelli marini.

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Grazie ai finanziamenti dell’UE, il progetto ECOLIGHTSFORSEABIRDS (Artificial night lights and seabirds: Solutions to a fatal attraction) ha analizzato gli effetti a lungo termine dei vari tipi di illuminazione artificiale notturna sulla mortalità degli uccelli marini, concentrandosi principalmente sui pinguini e su una specie di berta nota con il nome di procellaria. I partner del progetto hanno analizzato la documentazione relativa a uccelli bloccati a terra dalla luce o la presenza dei pinguini nelle colonie riproduttive documentata da sistemi di monitoraggio automatici. Nell’ambito di una serie di esperimenti sono state testate le conseguenze dell’alogenuro metallico, del sodio ad alta pressione e dei diodi a emissione luminosa sul numero di procellarie attirate e bloccate a terra, insieme alle conseguenze dell’intensità e dei colori della luce sul comportamento dei pinguini durante la presenza nelle colonie. I ricercatori hanno inoltre condotto una serie di lavori sul campo in Australia e alle Isole Canarie per studiare le caratteristiche del volo delle procellarie in aree illuminate, insieme alla condizione del corpo e alla maturazione del piumaggio degli uccelli salvati nell’ambito di apposite campagne. Dai risultati emerge che gli uccelli bloccati a terra dalla luce provengono dalle colonie più vicine e vivono condizioni simili a quelli che raggiungono con successo gli oceani. Inoltre, questi uccelli registrano nel tempo tassi di sopravvivenza inferiori in caso di esposizione a strade, traffico intenso e limiti di velocità. I ricercatori hanno dimostrato che l’alogenuro metallico determina un aumento del rischio di mortalità rispetto ai diodi a emissione luminosa e alle luci al sodio ad alta pressione. Queste ultime tecnologie dovrebbero pertanto essere utilizzate in aree in cui è necessario ridurre la mortalità delle procellarie indotta dalla luce. Test sperimentali rivelano che l’illuminazione artificiale non registra un impatto determinante sui modelli di frequenza delle colonie dei piccoli pinguini. Tuttavia, è necessario ridurre al minimo l’illuminazione artificiale per evitare di modificare i livelli di luce naturale che potrebbero generare altri effetti potenziali. Le conoscenze acquisite nell’ambito del progetto ECOLIGHTSFORSEABIRDS contribuiranno alla progettazione di sistemi di illuminazione pubblica delle strade su isole in cui si assiste a una coesistenza tra uccelli marini ed esseri umani, nonché alla creazione di luci artificiali in grado di garantire un’osservazione notturna degli animali selvatici migliore. Queste risorse contribuiranno inoltre alla riduzione degli eventi di mortalità di massa dei piccoli di procellaria bloccati dalla luce.

Parole chiave

Illuminazione artificiale notturna, uccello marino, ECOLIGHTSFORSEABIRDS, pinguini, procellarie

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