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The persistence of relict populations under climate change

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Stabilire i motivi per cui alcune popolazioni di alberi sopravvivono alla siccità mentre altre soccombono

Il progetto PERS-RELICT-CLIM, finanziato dall’UE, ha dimostrato che pur verificandosi un calo nella popolazione degli alberi in condizioni di siccità aumentate, alcune popolazioni persisteranno. Il progetto si è proposto di comprenderne i motivi, per prevedere meglio le conseguenze.

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La siccità a causa dei cambiamenti climatici sta alterando le popolazioni arboree e la distribuzione delle specie arboree in tutto il mondo. Le previsioni indicano che l’innalzamento delle temperature globali dovrebbe guidare le specie arboree verso i poli e verso quote più elevate, seguendo i climi a cui sono adattate. Ne consegue anche che la perdita di popolazione e le estinzioni regionali dovrebbero verificarsi al limite dell’areale di distribuzione meridionale delle specie, vale a dire le aree più soggette a siccità delle distribuzioni di specie. Sebbene questa previsione sia ben supportata in letteratura, si stanno anche accumulando prove su una persistenza della popolazione al limite meridionale. Il progetto PERS-RELICT-CLIM ha osservato in particolare le popolazioni relitte. Questo è l’esempio più significativo di persistenza in cui le popolazioni restano geograficamente isolate in climi marginali, significativamente più asciutti rispetto a quelli tollerati dalla specie. Approcci sul campo, molecolari e di modellizzazione Il progetto PERS-RELICT-CLIM, finanziato dall’UE, è stato istituito per proporre una struttura per la progettazione della ricerca e l’analisi del limite dell’areale di distribuzione meridionale delle specie e per dimostrare come tale analisi possa migliorare la comprensione delle risposte della popolazione del limite meridionale all’aumento delle condizioni di siccità. I ricercatori hanno sviluppato la struttura metodologica, attingendo a informazioni sull’habitat, funzionali, genetiche e demografiche. Hanno effettuato lo studio al limite dell’areale di distribuzione meridionale del faggio europeo (Fagus sylvatica L.), una specie di importanza ecologica significativa, ma che è altamente sensibile alla siccità. La ricerca sul campo ha valutato l’impatto dell’incremento della siccità sulle risposte demografiche delle popolazioni e le prestazioni fisiologiche degli alberi, valutando il contributo delle condizioni microclimatiche alla persistenza della popolazione. Il gruppo di ricerca ha anche valutato se la frammentazione dell’habitat portasse all’isolamento genetico e alla perdita della diversità genetica, valutando le implicazioni per un futuro declino della popolazione. L’approccio di modellizzazione ha studiato le dinamiche di crescita degli alberi in diversi scenari di cambiamento climatico, utilizzando una vasta rete di dati dendroecologici da tutta Europa. I primi risultati indicano una maggiore resilienza alla siccità rispetto al previsto, in popolazioni geograficamente isolate trovate negli habitat più soggetti a siccità. Al tempo stesso, i ricercatori hanno scoperto che il nucleo del gruppo veniva maggiormente influenzato da siccità ricorrenti. Riassumendo i risultati del progetto, il coordinatore del progetto, il prof. Alistair Jump, afferma: «Il nostro progetto suggerisce fortemente che dobbiamo valutare il declino della popolazione da una prospettiva diversa, con una metodologia migliorata. La struttura da noi proposta ha un grande potenziale per migliorare la nostra comprensione predittiva delle dinamiche delle specie al limite dell’areale di distribuzione meridionale». Le prove empiriche raccolte dal progetto hanno suggerito che le dinamiche della popolazione nell’areale meridionale sono determinate da complessi fattori ecologici ed evolutivi, e che non rispondono sempre in modo ordinato alle previsioni sulle conseguenze del riscaldamento del clima. Estendere la portata I risultati del progetto PERS-RELICT-CLIM potrebbero apportare vantaggi a una serie di discipline, che variano dall’ecologia delle popolazioni e la genetica delle popolazioni alla biogeografia. Le informazioni del progetto miglioreranno la nostra comprensione delle ripercussioni dei cambiamenti climatici nell’areale meridionale di distribuzione delle specie, contribuendo a prevedere le conseguenze dalle estinzioni regionali e dalle cascate trofiche (interazioni della filiera alimentare), alle dinamiche del carbonio e dell’acqua. Il ricercatore del progetto, il dott. Albert Vilà-Cabrera, conclude: «La struttura proposta e le informazioni acquisite in questo progetto hanno il potenziale per aumentare la prevedibilità delle ripercussioni dei cambiamenti climatici in una vasta gamma di taxa ed ecosistemi. Esso può essere utilizzato per ottimizzare le strategie di conservazione per mantenere le funzioni e i servizi che le popolazioni nell’areale meridionale forniscono alle società umane, quali la regolazione del ciclo dell’acqua e dei nutrienti, habitat per la biodiversità». Si prevede che alcuni fattori, quali cambiamenti nell’uso del suolo o invasioni biologiche, possano essere incorporati all’interno della struttura PERS-RELICT-CLIM. Infine, la combinazione di approcci basati sul campo con metodologie di telerilevamento ha anche il potenziale per migliorare la comprensione predittiva delle dinamiche della popolazione nell’areale meridionale.

Parole chiave

PERS-RELICT-CLIM, alberi, specie, cambiamenti climatici, adattamento, evoluzione, limiti dell’areale di distribuzione, ecologia, conservazione, popolazione, siccità, resilienza

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