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Gli scienziati studiano il fondo marino di Sumatra per individuare le cause dello tsunami

Un'équipe di ricercatori internazionali, tra cui scienziati francesi e britannici, sta realizzando studi sismici sul fondo marino a nord-ovest di Sumatra. Il 28 dicembre 2004 un grave terremoto ha colpito quella zona provocando lo tsunami che si è propagato nell'Oceano india...

Un'équipe di ricercatori internazionali, tra cui scienziati francesi e britannici, sta realizzando studi sismici sul fondo marino a nord-ovest di Sumatra. Il 28 dicembre 2004 un grave terremoto ha colpito quella zona provocando lo tsunami che si è propagato nell'Oceano indiano e si è scagliato contro le coste di paesi lontani come la Somalia. Il disastro ha causato la morte di oltre 230 000 persone, mentre un numero molto più alto di abitanti ha perso la propria casa semplicemente perché interi villaggi sono stati spazzati via. Gli scienziati si prefiggono l'obiettivo di migliorare la comprensione delle cause del potente sisma e di studiare in che modo i movimenti tellurici si siano trasferiti sul fondo marino e successivamente sulla colonna d'acqua, originando il devastante tsunami. Per studiare il fondo marino gli scienziati utilizzeranno un metodo denominato sismica a rifrazione. Un'onda sismica viene inviata sul fondale dell'oceano. In corrispondenza delle interfacce geologiche parte dell'onda è riflessa e parte è rifratta. Le parti rifratte dell'onda sono deviate verso l'alto e misurate da sismometri collocati sul fondo marino. Le registrazioni consentiranno ai ricercatori di determinare la velocità dell'onda sismica quando attraversa i diversi strati geologici. I risultati saranno associati a quelli di un altro studio al fine di ricavare la struttura della zona di subduzione. Il terremoto del 2004 era di un'intensità pari a 9,3 gradi della scala Richter, pertanto uno dei sismi più potenti mai registrati. La placca tettonica indiana si muove al di sotto della placca birmana con una media di oltre cinque centimetri l'anno. In alcuni punti, tuttavia, la frizione impedisce alle placche di slittare senza difficoltà l'una accanto all'altra. Ciò ha portato a credere che in questo caso la frizione si sia accumulata in un periodo compreso da uno a tre secoli. Al momento della frattura delle placche, che ha provocato il sisma, il fondo marino si è sollevato in media di cinque metri su una distanza di 1 300 chilometri. Questo movimento, trasmesso alla colonna d'acqua, ha causato lo tsunami. Grazie ai risultati delle ricerche, gli scienziati sperano di comprendere in che modo la frattura ha raggiunto il fondo marino partendo dall'epicentro, e in particolare la geometria delle faglie interessate. In futuro sarà dunque possibile associare le informazioni sul fondo marino ai dati riguardanti la struttura più profonda della zona. Gli scienziati si augurano che le ricerche consentiranno di definire le misure necessarie per attenuare in futuro le drammatiche conseguenze di un sisma di grande entità.

Paesi

Francia, Regno Unito

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