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CLIMATE ASSESSMENT OF INNOVATIVE MITIGATION STRATEGIES TOWARDS OPERATIONAL IMPROVEMENTS IN AVIATION

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Non solo carburante: verso un’industria aeronautica a zero emissioni

Miglioramenti operativi in volo e a terra potrebbero mitigare in modo sostanziale l’impatto climatico esercitato dal settore dell’aviazione, sia per quanto concerne le emissioni di CO2 sia in relazione ad altri fattori.

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Nel 2022, il settore dell’aviazione genererà il 2% delle emissioni globali di CO2 legate all’energia. Quest’industria contribuisce inoltre a produrre impatti non inerenti alla CO2 ad alta quota, tra cui ossidi di azoto, vapore acqueo e particolato, che potrebbero ripercuotersi in modo significativo sul clima. Il Green Deal europeo sancisce l’ambizione dell’Europa di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. In quest’ottica, FlightPath 2050 punta a concretizzare una riduzione pari al 75% delle emissioni di CO2 e al 90% di quelle di NOx generate dal settore dell’aviazione. Il progetto ClimOP, finanziato dall’UE, ha sviluppato un quadro semi-quantitativo al fine di raffrontare il potenziale di mitigazione dell’impatto climatico di cui sono dotate diverse misure operative, prendendo in considerazione gli effetti non associati alla CO2.

Strategie di mitigazione dell’impatto climatico basate su miglioramenti operativi

ClimOP ha stabilito criteri ben definiti per valutare i miglioramenti operativi, necessari ad effettuare indagini e modellizzazioni dettagliate, tra cui la rilevanza scientifica, la fattibilità della modellizzazione, la maturità tecnologica, la convenienza del rapporto tra costi e benefici e il parere degli esperti membri del comitato consultivo di ClimOP. «Le indicazioni fornite dalle parti interessate in merito alla maturità e alla fattibilità operativa delle misure hanno contribuito a ridurne la quantità presente nell’elenco iniziale da studiare in dettaglio, che è passata da oltre 40 a otto», afferma la coordinatrice del progetto Alessandra Tedeschi, direttrice strategica di Deep Blue. I miglioramenti operativi hanno riguardato temi di varia natura, tra i quali vi sono l’approccio «free route» e la pianificazione dei voli ottimizzata sulla base del vento, la pianificazione strategica della rete, gli aggiornamenti delle infrastrutture ad alta efficienza energetica e l’elettrificazione dei veicoli di terra. ClimOP li ha valutati in modo esaustivo mettendoli in confronto con una serie di indicatori chiave di prestazione. I risultati sono stati riepilogati all’interno di otto schede che illustrano graficamente l’impatto a livello climatico, operativo ed economico, oltre a segnalare il livello di maturità, i benefici offerti e le sfide da superare ai fini dell’implementazione. Il progetto ha individuato le azioni che gli stakeholder potrebbero intraprendere al fine di sostenere l’attuazione delle strategie di mitigazione dell’impatto climatico, come ad esempio il miglioramento della qualità dei dati atmosferici e delle previsioni a disposizione delle compagnie aeree e dei fornitori di servizi di navigazione aerea. Nel complesso, i risultati hanno messo in evidenza una maggiore efficacia dei miglioramenti operativi in volo nel mitigare l’impatto sul clima rispetto alle operazioni a terra, sebbene queste ultime influiscano generalmente in modo più lieve sull’industria aeronautica e siano caratterizzate da un livello di maturità più elevato. «Il progetto ClimOP ha approfondito inoltre possibili strategie di mitigazione dell’impatto climatico in grado di integrare molteplici miglioramenti operativi con le normative e le politiche dotate del potenziale di concretizzare tali miglioramenti», aggiunge Tedeschi. Tre sono state valutate in dettaglio, ossia il concetto di «spazi aerei sottoposti a tassa climatica», che si riferisce a una tassa temporanea sul clima da imporre alle compagnie aeree che operano in aree altamente sensibili a livello climatico, l’inclusione degli impatti non legati alla CO2 nel regime di compensazione e riduzione delle emissioni di carbonio del trasporto aereo internazionale (CORSIA) e nel sistema di scambio di emissioni dell’UE e, infine, il rullaggio sostenibile.

Colmare importanti lacune e gettare nuova luce sulla mitigazione dell’impatto climatico

«Alcuni studi hanno già raffrontato quantitativamente coppie di misure operative o effettuato confronti qualitativi più ampi tra diverse opzioni di mitigazione. ClimOP, tuttavia, si è rivelato unico nello sviluppo di un quadro semi-quantitativo volto a raffrontare il potenziale di mitigazione dell’impatto climatico di diverse misure operative. Inoltre, mentre prima dello svolgimento di ClimOP gli impatti non associati alla CO2 erano considerati principalmente nell’ambito della ricerca, il progetto ha contribuito ad accrescere la consapevolezza della loro importanza tra le parti interessate dell’aviazione e un pubblico più ampio, migliorando al contempo la nostra comprensione scientifica dei miglioramenti operativi che comprendono anche gli impatti non inerenti alla CO2», osserva Tedeschi. Sebbene gli approcci di mitigazione dell’impatto climatico legati all’energia, tra cui i carburanti sostenibili per l’aviazione, l’idrogeno e gli aeromobili elettrici, siano oggetto di notevole attenzione, potrebbero essere necessari anni affinché queste tecnologie giungano a maturazione e dispongano di una catena di approvvigionamento sostenibile. ClimOP ha dimostrato che l’aviazione ha le potenzialità di mitigare tempestivamente il suo impatto sul clima apportando miglioramenti operativi fattibili nel breve e medio termine.

Parole chiave

ClimOP, clima, aviazione, miglioramenti operativi, CO2, mitigazione dell’impatto climatico, emissioni, spazi aerei sottoposti a tassa climatica, CORSIA, FlightPath

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