European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
Contenuto archiviato il 2024-05-27

Immunological mechanisms of protection against classical swine fever virus: towards the development of new efficacious marker vaccines

Article Category

Article available in the following languages:

Risposta immunologica al virus della peste suina

La peste suina classica rimane una grave minaccia per l'industria suina. Gli scienziati di un progetto europeo hanno studiato la risposta immunitaria dei maiali infetti con peste suina con lo scopo generale di sviluppare vaccini.

Salute icon Salute

Il virus CSFV (virus della peste suina classica) causa la peste suina più contagiosa. Un controllo efficace di questa malattia è problematico dato che l'infezione con ceppi meno virulenti può essere cronica. I suinetti infetti nati nella popolazione potrebbero poi mantenere la peste suina nell'azienda agricola. Inoltre, gli animali selvatici come i cinghiali sono una fonte molto potente del virus. Il progetto europeo IMPCSF aveva lo scopo di studiare i vaccini marcatori con l'obiettivo specifico di fornire una protezione precoce. Nell'ambito della ricerca del progetto sulle risposte immunologiche coinvolte, gli scienziati in Germania presso l'Istituto per la salute animale Friedrich-Loeffler hanno identificato gli epitopi, parti dell'antigene riconosciuto dagli anticorpi. In particolare, si sono concentrati sul Complesso maggiore di istocompatibilità (MHC). La prima fase prevedeva l'induzione della produzione dei linfociti nei maiali. Per farlo, ai maiali è stato inoculato il ceppo CSFV Glentarf. Gli scienziati hanno usato un test di linfoproliferazione sulle cellule mononucleari del sangue periferico (PBMC) per il monitoraggio delle cellule T. L'identificazione degli epitopi delle cellule T prevedeva diverse tecniche, tra le quali l'uso di una marcatura idrogeno 3 di timidina e peptidi sovrapposti ottenuti dal ceppo Glentarf. Le analisi hanno identificato 26 peptidi dalla proteina virale. La caratterizzazione degli epitopi delle cellule T è stata ottenuta usando la colorazione con CFSE e la citometria a flusso. L'equipe ha scoperto che le cellule T CD4+ erano in genere coinvolte e che gli antigeni presenti sulla superficie cellulare includevano il MHCII. Per comprendere meglio la potenza di attivazione degli epitopi delle cellule T, questi sono stati sintetizzati per identificare gli aminoacidi che si legano al complesso MHCII. Per farlo, sono stati sostituiti gli aminoacidi in diversi siti e sono poi state analizzate le risposte immunitarie cellulari. Un programma sostenibile per il controllo della peste suina basato sui vaccini aumenterà la competitività dell'industria suina europea. Inoltre, proteggerà la sussistenza degli allevatori di maiali in caso di minaccia di soppressione in massa per un focolaio.

Scopri altri articoli nello stesso settore di applicazione