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Luminescent polymers for in vivo imaging of amyloid signatures

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Un'immaginografia del cervello in tempo reale per la diagnosi del morbo di Alzheimer

È particolarmente indispensabile trovare modalità diagnostiche e terapeutiche in grado di chiarire le dinamiche dei processi patologici implicati nel morbo di Alzheimer (AD) e nelle malattie da prioni. Sfruttando le proprietà di polimeri luminescenti, alcuni scienziati europei sono riusciti a tradurre interazioni biomolecolari in una modalità di immaginografia in tempo reale.

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Le malattie neurodegenerative legate all'età come l'AD sono in costante aumento e incidono negativamente sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari. L'eziologia della malattia è stata attribuita a molecole di proteine ripiegate erroneamente (misfolding), denominate amiloidi, che si accumulano nel cervello e alterano le normali funzioni cellulari. La barriera ematoencefalica (BEE) ostacola l'efficacia delle terapie, perché limita l'accesso al cervello e al sistema nervoso centrale. Gli scienziati del progetto LUPAS ("Luminescent polymers for in vivo imaging of amyloid signatures"), finanziato dall'UE, hanno lavorato per sviluppare nuovi agenti e metodi di immaginografia. Hanno utilizzato molecole reporter basate su polimeri coniugati luminescenti, denominati politiofeni coniugati luminescenti (LCP). Ampie informazioni sugli obiettivi e gli esiti di LUPAS sono reperibili sul sito web del progetto. I LCP sono molto selettivi e specifici nel prendere a bersaglio aggregati di proteine con la loro luminescenza; sono pertanto perfetti a fini immaginografici. I LCP sono stati anche presi in considerazione per la loro potenza terapeutica, poiché possono attraversare la barriera ematoencefalica (BEE) e si comportano come camaleonti strutturali. In altre parole, possono variare forma e colore nel momento in cui si legano a bersagli amiloidi di struttura diversa. Il consorzio LUPAS ha selezionato 20 nuovi LCP anionici per l'identificazione selettiva di depositi di proteine provenienti da una libreria di oligotiofeni definiti chimicamente. Per realizzare un'immaginografia non invasiva, il consorzio ha dovuto puntare sull'immaginografia a risonanza magnetica (MRI). Per aumentare il segnale della RM, gli scienziati si sono serviti di agenti di contrasto mirati, basati su nanoparticelle e nanocomplessi paramagnetici e superparamagnetici. LUPAS ha ottenuto la coniugazione di tali agenti ai LCP; I nuovi agenti multimodali hanno dimostrato promettenti capacità di prendere a bersaglio gli amiloidi in vitro e in vivo. Il lavoro su sezioni di tessuto e colture cellulari ha dimostrato che I LCP hanno stabilizzato aggregati di prioni e ne hanno ridotto l'infettività. Tale nozione ha aperto nuove vie alla determinazione di bersagli terapeutici per malattie da prioni. I LCP sviluppati da LUPAS propongono un modo intelligente di mirare alle proteine erroneamente ripiegate o a lesioni di amiloidi riscontrate nei disturbi neurodegenerativi. La loro introduzione nella pratica clinica risponderebbe all'enorme necessità di tecniche quantitative in grado di consentire la diagnosi e la cura di tali malattie.

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