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Control of the Ebola Oubreak by both innovative Ultrasensitive Detection of EBOV and therapy

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Una nuova era per la diagnosi e il trattamento dell’Ebola

La malattia da virus Ebola (EVD) è una febbre emorragica che, se non curata, può essere fatale. L’epidemia del 2014 in Africa occidentale raggiunse proporzioni storiche e si diffuse rapidamente al di fuori del continente africano, evidenziando la mancanza di diagnostica ultrasensibile e di farmaci efficaci per combattere il virus Ebola.

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Attualmente, non esistono vaccini né farmaci antivirali approvati per la prevenzione o il trattamento del virus Ebola. Poiché il virus è trasmissibile agli esseri umani da animali infetti, la necessità di mezzi per una diagnosi precoce e di strategie di protezione nelle zone endemiche è impellente. Inoltre, per progettare contromisure adeguate è essenziale comprendere in modo più approfondito i fattori patologici e di sopravvivenza. Il progetto IF-EBOLA, finanziato dall’UE, consisteva in una collaborazione tra ricercatori europei e africani concepita per controllare la diffusione del virus Ebola durante un’epidemia. L’obiettivo principale era «impostare strategie di contromisura pratiche ed essenziali necessarie per la preparazione efficiente delle autorità sanitarie locali africane per controllare epidemie future causate dal virus Ebola», spiega il prof. Veas, coordinatore del progetto. «La nostra filosofia era abbinare un’immunoterapia passiva precoce anti-Ebola alla diagnosi puntuale del virus, assieme al controllo della risposta immunitaria nei sopravvissuti», continua il ricercatore. Il consorzio ha sviluppato una serie di strumenti tecnologici innovativi, compresi metodi per la rilevazione ultrasensibile del virus Ebola, oltre a un anticorpo policlonale mirato al virus progettato per essere preferibilmente utilizzato in pazienti con diagnosi precoce di Ebola, per migliorarne la prognosi. Inoltre, i ricercatori hanno svolto un accurato monitoraggio dell’efficienza della risposta immunitaria nei sopravvissuti alla malattia da virus Ebola per approfondire la comprensione dei fattori di sopravvivenza e progettare nuove terapie e approcci basati sulla vaccinazione. Un nuovo approccio integrato per affrontare il virus Ebola Indubbiamente, la rilevazione del virus Ebola deve avvenire durante la fase precoce della malattia, quando il carico patogeno è basso e i sintomi piuttosto lievi, per poter impiegare un trattamento specifico di supporto appena possibile. Tuttavia, è altrettanto importante trattare i pazienti convalescenti, che sono asintomatici ma comunque ancora in grado di trasmettere la malattia. IF-EBOLA ha utilizzato un approccio basato su una preparazione di arricchimento del campione a base di microsfere magnetiche per catturare il virus in campioni prelevati da pazienti. Assieme a un metodo PCR real-time, gli scienziati hanno ottenuto la rilevazione ultrasensibile di virus Ebola, abbastanza sensibile da rivelare la presenza residua del virus in convalescenti automedicati che avevano già avuto un’infezione acuta in precedenza. La preparazione anticorpo anti-virus Ebola ha mostrato di avere, come previsto, buone caratteristiche farmacologiche, tra cui mancanza di tossicità, buona stabilità e biodisponibilità, oltre a un elevato potere antivirale sia in vitro che in vivo. Testato su diversi modelli animali della malattia, l’anticorpo ha dimostrato una forte capacità di migliorare la fisiopatologia associata al virus e un significativo aumento dei tassi di sopravvivenza, fino a sfiorare il 100 %. Le terapie future dipendono dalla diversità del virus Per comprendere meglio la risposta immunitaria contro l’Ebola prima e dopo il trattamento, particolare attenzione è stata dedicata alla caratterizzazione dei vari parametri immunitari e infettivi, oltre alla diversità del virus Ebola. Sono state utilizzate tecnologie d'avanguardia, come il sequenziamento di prossima generazione, la metagenomica e array di DNA. L’analisi metagenomica di campioni conservati in banche dati prelevati da pazienti infetti con il virus Ebola in Africa occidentale hanno rivelato una prevalenza di virus Lassa pari al 18 % assieme a batteri nosocomiali e attuali infezioni locali come l’HIV, il Mycobacterium tuberculosis e la malaria. La nuova integrazione di genomica e strumenti di calcolo hanno aiutato a creare una banca dati di riferimento di patogeni sconosciuti emergenti e riemergenti, che saranno consultati per la protezione contro la diffusione di patogeni. È interessante notare che quasi tutti i ceppi di virus Ebola isolati in Sierra Leone hanno dimostrato di mutare rapidamente con la trasmissione del virus da un paziente all’altro e anche quando il virus persiste in un singolo paziente. Si tratta di un fatto di importanza vitale, poiché le mutazioni potrebbero influire sulla diagnosi delle malattie causate dal virus, sui vaccini e sulla scelta del potenziale trattamento. Collettivamente, da una strategia di preparazione progettata in maniera razionale, il consorzio euro-statunitense dell’iniziativa IF-EBOLA ha prodotto dati interessanti da campioni prelevati e raccolti in una banca dati (con collaboratori dei Ministeri della Sanità di Sierra Leone e Liberia) e strumenti eccezionali per superare necessità non soddisfatte come la rilevazione ultrasensibile di cariche virali ultra basse e una terapia dipendente da anticorpi di grande efficacia, in grado di salvare da morte sicura animali infetti dal virus Ebola. Occorre soprattutto tener conto dei dati relativi all'evoluzione del virus Ebola, delle co-infezioni e delle risposte immunitarie protettive nei sopravvissuti per la gestione futura dei pazienti e lo sviluppo di ulteriori contromisure per ottenere risultati terapeutici ottimali.

Parole chiave

IF-EBOLA, virus Ebola (EVD), anticorpo, epidemia, diagnostica ultrasensibile, risposta immunitaria protettrice del sopravvissuto

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