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Proteggere le infrastrutture critiche dagli attacchi fisici e informatici

Il governo, il commercio e non ultimi i cittadini, si affidano a infrastrutture critiche per tutto, dal monitoraggio dei rischi naturali al trasporto di cibo. Qualsiasi guasto del sistema potrebbe avere conseguenze catastrofiche; SCOUT offre una soluzione per evitare che ciò possa mai accadere.

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Le infrastrutture critiche permettono il funzionamento della nostra società e della nostra economia. Sono alla base di tutti i settori, compresi i principali servizi statali, i trasporti e la distribuzione, l'energia, le utenze, i servizi bancari e finanziari, la sanità e le comunicazioni. Le stazioni di controllo a terra dello spazio svolgono ruoli critici nel consentire ai servizi e alle risorse delle autorità governative e civili di funzionare in maniera affidabile. Queste stazioni forniscono comunicazioni satellitari, sistemi di navigazione globale e di Osservazione della Terra (OT) per la vigilanza territoriale, nonché il telerilevamento per il monitoraggio ambientale. Ciò significa che la loro protezione contro guasti o attacchi, fisici o informatici che siano, è di fondamentale importanza. Il progetto SCOUT, finanziato dall’UE, ha progettato, sviluppato e testato un sistema di protezione per le stazioni di controllo a terra dello spazio interconnesse, contro attacchi fisici e informatici. Il sistema si fondava sulla valutazione del rischio, sulla combinazione di più tecnologie e su un controllo basato sull’intelligenza artificiale. Con le dovute modifiche, il sistema modulare e scalabile può soddisfare i criteri necessari per la protezione di qualsiasi tipo di infrastruttura. Un concetto e un’architettura modulari Tutte le risorse necessarie per gestire i servizi delle stazioni di controllo a terra dello spazio (software e hardware) sono abitualmente sottoposte a numerosi eventi interni ed esterni che potrebbero danneggiare o distruggere le loro funzioni. Al fine di proteggere queste stazioni e i loro collegamenti satellitari da attacchi fisici e informatici, il team di SCOUT ha utilizzato tecnologie innovative e a basso impatto. Ha anche abilitato la riconfigurazione intelligente della rete della stazione di terra, nel caso in cui uno o più nodi abbiano dei problemi. Una caratteristica distintiva del sistema è la sua capacità di rilevare e classificare le minacce, creando un database in grado di alimentare le valutazioni del rischio. Il consorzio SCOUT ha adottato un’architettura modulare che raggruppa vari sottosistemi: SENSNET per la protezione dagli attacchi fisici, CYBERSENS per il rilevamento di attacchi informatici, RECOVER per la riconfigurazione automatica della rete e l’Unità di controllo principale (MCU, Main Control Unit) incaricata dell’elaborazione e della raccolta di tutte le informazioni disponibili per avere la consapevolezza della situazione. I sottosistemi sono in grado di comunicare tra loro tramite un’interfaccia dedicata. Inoltre il sistema SCOUT comprende uno strumento di gestione che indirizza il sistema e supporta il processo decisionale. Spiegando i vantaggi dell’architettura modulare, il dott. Amerigo Capria, coordinatore tecnico del progetto, afferma: «Offre collaborazione distribuita e facilità di gestione e manutenzione del sistema, con maggiore flessibilità e adattabilità. Può anche essere personalizzato modificando la configurazione in base alle diverse esigenze». Il sistema rileva anomalie che possono presentare una minaccia per lo stesso. In termini di minacce fisiche, il sottosistema SENSNET può monitorare il comportamento degli oggetti in movimento all’interno e all’esterno delle strutture distinguendo tra esseri umani e veicoli, come automobili e piccoli velivoli senza pilota (UAV, Unmanned Aerial Vehicles). Per quanto riguarda gli attacchi informatici, il sistema può limitare e mitigare gli effetti del DDoS (Distributed Denial of Service), della contaminazione da malware e delle minacce persistenti avanzate (APT, Advanced Persistent Threats). Le capacità e le prestazioni del sistema SCOUT sono state testate con successo per più di due settimane lo scorso anno presso lo Spatial Geodesy Center dell’Agenzia spaziale italiana (ASI CGS), dove ha protetto un’area specifica dell’infrastruttura ASI. Adattabilità critica per una serie di infrastrutture La protezione da una possibile distruzione delle stazioni di controllo a terra dello spazio è vitale per la sicurezza nazionale e la sicurezza pubblica a causa della gravità delle conseguenze di questi attacchi, che includono destabilizzazione economica, distruzione materiale e non per ultimo, perdita di vite umane. Contribuendo ad assicurare la comunicazione globale, l’OT e la capacità di navigazione di questa infrastruttura chiave, il sistema SCOUT protegge i cittadini da disastri naturali e provocati dall’uomo, migliora la sicurezza pubblica e aiuta a prevenire i reati. A prescindere dalle sue realizzazioni tecniche, la dott.ssa Capria sottolinea che «il sistema SCOUT è stato sviluppato in conformità con il quadro normativo prevalente, comprendente norme sulla privacy e sulla protezione dei dati, nonché politiche di sicurezza pertinenti. È stato anche guidato da un’etica della ricerca responsabile.» Poiché l’obiettivo di SCOUT era di sviluppare un dimostratore di verifica concettuale, portare avanti il ​​lavoro significherà aumentare la maturità delle tecnologie, oltre a garantire ulteriori investimenti per un prodotto commerciale. Come afferma il coordinatore del progetto, il prof. Fabrizio Berizzi, «la modularità del dimostratore significa che può essere sfruttato per diversi tipi di infrastrutture critiche con modifiche minime, specialmente quelle per i sistemi di sorveglianza perimetrale, sicurezza fisica, sicurezza informatica e di mitigazione.»

Parole chiave

SCOUT, sicurezza, infrastruttura critica, attacco informatico, stazione di controllo a terra dello spazio, protezione, comunicazioni satellitari, sistemi di navigazione globale, osservazione della Terra, telecomunicazioni, sorveglianza, localizzazione

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