Isolamento dei rifiuti radioattivi dalla biosfera
La gestione dei rifiuti radioattivi ha per obiettivo isolare tali scorie dalla biosfera, finché la loro radioattività non rientra nei livelli normali. A tal fine, lo stoccaggio geologico si basa su un sistema a barriere multiple. La roccia all'interno della quale viene realizzato il deposito costituisce già di per sé una barriera naturale, la quale viene potenziata da un sistema EBS (Engineered Barrier System - Sistema ingegnerizzato per la creazione di barriere). Tale sistema è composto dai materiali realizzati dall'uomo, che vengono collocati all'interno del deposito, quali, i rifiuti, i relativi recipienti, i materiali di tamponamento, i riempitivi e i dispositivi di tenuta. L'EBS deve avere una bassa permeabilità e garantire una protezione contro i cedimenti meccanici dovuti alla caduta di rocce, ad eventi sismici ecc. I partecipanti ad un progetto di ricerca finanziato nell'ambito del programma quadro Euratom, si sono dedicati allo sviluppo e alla sperimentazione di nuovi materiali e tecniche di riempimento. L'attività si è concentrata sul concetto di smaltimento KBS-3 sviluppato in Svezia. I nuovi metodi e materiali sono stati valutati presso il centro di sperimentazione del laboratorio Aspo Hard Rock. La bentonite, un tipo di argilla fine, è stata abbinata alla roccia frantumata per produrre un materiale riempitivo ideale a bassa conduttività idraulica. L'applicazione di una piastra vibrante per compattazione ha permesso di ottenere un materiale più compatto per la sezione centrale della galleria rispetto al soffitto. Inoltre, l'aggiunta di materiale in maniera obliqua, piuttosto che a strati orizzontali, si è rivelata molto vantaggiosa, come evidenziato soprattutto nelle regioni tradizionalmente problematiche in prossimità del soffitto e delle pareti. Nel centro di sperimentazione sono state installate, inoltre, le apparecchiature per il monitoraggio dell'assorbimento idrico da parte del riempitivo. I dati iniziali già raccolti sono incoraggianti, tuttavia, il comportamento a lungo termine del materiale di riempimento dev'essere ancora studiato, prima di poter utilizzare le nuove metodologie all'interno di veri e propri depositi.