Produzione di carta ecocompatibile
Fino ad ora lo spappolamento chimico era essenzialmente basato sul processo Kraft, che produce una quantità rilevante di emissioni di zolfo. Per sbarazzare l'industria della carta da questo "profumo" d'altri tempi, la Commissione europea ha finanziato un consorzio di dieci organizzazioni per lo sviluppo e l'ottimizzazione di procedure di spappolamento esenti da zolfo. Purtroppo, l'eliminazione dello zolfo dal processo incide negativamente sulla capacità di sbianchimento della pasta. La EFPG (scuola di scienza della carta e industrie grafiche) dell'Istituto Politecnico Nazionale di Grenoble (INPG) ha mirato a risolvere questo problema sia per la pasta di conifere che per quella di latifoglie prodotte con il processo privo di zolfo Novacell sviluppato in Svezia. Per la pasta di legno di conifere, gli scienziati francesi hanno stabilito che l'introduzione di ozono o di perossido d'idrogeno nel processo migliorava sensibilmente la luminosità. Il punto era mantenere il grado di delignificazione, indicato da un numero k, quanto più basso possibile dopo la cottura. È stato anche notato che la resa totale aumentava quando era incorporato ozono. Anche nel caso della pasta di latifoglie, l'uso dell'ozono è stato coronato dal successo. Il motivo per cui l'ozono è così efficace è che rimuove gli acidi esene-uronici che altrimenti scolorirebbero i successivi prodotti della carta. È stato anche identificato un metodo alternativo, con cui si deve aumentare la quantità di diossido di cloro usato, ma è meno ecocompatibile. Le raccomandazioni per la sequenza specifica di fasi chimiche del processo di spappolamento sono disponibili presso l'EFPG/INPG.
