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European Consortium for Systematic Stem Cell Biology

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Un consorzio dedicato alla biologia delle cellule staminali

Un consorzio finanziato dall'UE ha riunito 20 team di ricerca europei di alto livello per creare un programma di grande prestigio a livello mondiale nell'importantissimo settore della biologia delle cellule staminali. L'obiettivo consisteva nel combinare l'esperienza biologica e computazionale in modo da raccogliere nuove informazioni sulle cellule staminali normali e anomale.

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Le cellule staminali sono diverse da tutte le altre cellule del corpo, perché possono autorinnovarsi e differenziarsi. Le cellule differenziate o specializzate, infatti, perdono la capacità di auto rinnovarsi, perciò gli organismi hanno bisogno delle cellule staminali per sostituirle e ripararle. Il progetto EUROSYSTEM ("European consortium for systematic stem cell biology") è stato creato con l'intento di comprendere meglio le cellule staminali e il modo in cui riescono a mantenere e riparare i tessuti, sviluppando conoscenze scientifiche e piattaforme tecnologiche innovative, strumenti computazionali avanzati e migliori risorse informative per la biologia delle cellule staminali. I ricercatori hanno elaborato un approccio basato su sistemi per la differenziazione ematopoietica delle cellule staminali, creando set di dati che descrivono le cellule attivatrici ematopoietiche staminali, progenitrici e mature nei ratti e negli esseri umani, una fonte preziosa di dati quantitativi per il futuro della biologia dei sistemi. Un risultato interessante è stata la descrizione di numerosi nuovi fattori di regolazione del sistema sanguigno, con un approfondimento delle loro funzioni. La scoperta dei geni si conferma un obiettivo centrale della moderna biologia e lo sviluppo di nuovi percorsi porterà a una terapia razionale delle malattie del sangue. L'analisi in vivo dei programmi molecolari nelle cellule staminali epiteliali normali e malate è stato condotta tramite modelli di ratti, mentre i test in vivo delle cellule staminali cancerose hanno cercato di chiarire la loro importanza nella resistenza alle terapie oncologiche. Le cellule staminali cancerose, infatti, hanno probabilmente capacità analoghe a quelle sane, cioè possono rigenerarsi e differenziarsi in qualsiasi cellula che costituisce il cancro e spesso sono ritenute responsabili delle recidive nei pazienti che sotto tutti gli altri aspetti sembra essere guariti. Il team ha creato vari modelli di formazione ghiandolare in vitro basati su cellule staminali. I singoli modelli cellulari presentano una vasta gamma di applicazioni per cui è possibile fornire un supporto sperimentale sistematico. I ricercatori hanno sviluppato nuovi strumenti e tecnologie per una gestione e un'analisi migliori delle cellule staminali, identificando nuovi fattori di regolazione delle divisioni cellulari simmetriche e asimmetriche, critici per il destino di queste cellule. Infine, hanno raccolto una grande quantità di dati che ha permesso di sviluppare e implementare una piattaforma integrata di analisi e di gestione dei dati. L'impatto scientifico del progetto è stato presentato in 130 pubblicazioni apparse su importanti riviste. I dati sono stati diffusi attraverso workshop, riunioni, simposi, conferenze e il sito web del progetto.

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