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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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I colombi viaggiatori impiegano l'olfatto per ritrovare la via del ritorno

Un nuovo studio realizzato in collaborazione da ricercatori italiani e neozelandesi ha permesso di scoprire nuovi importanti elementi su come i colombi viaggiatori ritrovano la via del ritorno: si lasciano guidare dall'olfatto. La capacità dei colombi viaggiatori di ritornar...

Un nuovo studio realizzato in collaborazione da ricercatori italiani e neozelandesi ha permesso di scoprire nuovi importanti elementi su come i colombi viaggiatori ritrovano la via del ritorno: si lasciano guidare dall'olfatto. La capacità dei colombi viaggiatori di ritornare a casa con straordinaria precisione e velocità da un luogo sconosciuto, in alcuni casi distante centinaia di chilometri, sconcerta e diverte gli appassionati di tutto il mondo da secoli. Questa caratteristica li ha resi gli animali preferiti delle spie, poiché il piccione viaggiatore rappresenta un canale molto affidabile e quasi del tutto invisibile per trasmettere informazioni riservate. Alcune recenti ricerche suggeriscono che i colombi siano dotati di una particolare sensibilità per il campo magnetico della Terra, che consente loro di seguire una traiettoria invisibile per tornare al luogo di origine. Per quanto affascinante possa essere questa ipotesi, il nuovo studio ne propone una ancora più suggestiva, basata sull'olfatto. Nell'interesse della ricerca, la responsabile dello studio, Anna Gagliardo dell'università di Pisa, ha invitato il neozelandese Mark Wild dell'università di Auckland, ricercatore che per primo ha avanzato l'ipotesi della correlazione tra i colombi e il magnetismo, a testare la sua teoria, e lui ha accettato. "È importante perché è la prima volta che si contrappongono nello stesso test il rilevamento magnetico e l'olfatto", ha detto la dottoressa Gagliardo al quotidiano "The Observer". Per andare a fondo della questione i due hanno deciso di impiegare colombi inesperti, non ammaestrati. Una batteria è stata sottoposta alla sezione del ramo oftalmico, l'altra alla sezione del nervo trigemino, a cui secondo il dottor Wild è da attribuirsi la sensibilità dei volatili al magnetismo. Metà dei colombi è stata lasciata libera 50 km a nord di Pisa, l'altra metà 50 km a sud. I ricercatori si sono quindi messi in attesa. I risultati sono stati convincenti: tutti i colombi resi insensibili al magnetismo, ad eccezione di uno, sono rientrati nel giro di 24 ore, mentre solo quattro di quelli privati dell'olfatto, un sesto del totale, hanno fatto ritorno, e solo dopo più di 24 ore. Di tutti gli altri si sono perse le tracce. I colombi non più sensibili al magnetismo hanno visto ben più in là del loro naso, e i ricercatori ritengono a questo punto che i colombi costruiscano una "mappa olfattiva" dei dintorni. Rimane comunque ancora in parte un mistero come i colombi riescano a ritornare a casa percorrendo enormi distanze, pur essendosi appurato che l'olfatto ha un ruolo importante.

Paesi

Italia, Nuova Zelanda