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Speranza per una nuova cura efficace per la malaria

Un progetto di ricerca portato avanti in modo congiunto da chimici dell'Imperial College London nel Regno Unito e biologi all'Istituto Pasteur/Centro nazionale della ricerca scientifica (CNRS) in Francia ha aperto la porta a una nuova promettente cura per la malaria. I ricerca...

Un progetto di ricerca portato avanti in modo congiunto da chimici dell'Imperial College London nel Regno Unito e biologi all'Istituto Pasteur/Centro nazionale della ricerca scientifica (CNRS) in Francia ha aperto la porta a una nuova promettente cura per la malaria. I ricercatori sono riusciti a identificare un nuovo mezzo per debellare i parassiti del Plasmodium trasportati dal sangue che causano la malattia. La loro ricerca è stata in parte supportata da una sovvenzione del Consiglio europeo della ricerca (CER). La malaria causa fino a 3 milioni di morti ogni anno, affliggendo in modo particolare persone vulnerabili come i bambini con meno di cinque anni e le donne gravide. Essa è diffusa prevalentemente nelle regioni tropicali di Africa, Asia e America latina. Inoltre, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel 2011 ne ha segnalato 102 casi in Europa. Anche se attualmente ci sono delle cure per la malaria, il parassita del Plasmodium sta rapidamente diventando resistente ai farmaci più comuni, e c'è quindi un bisogno estremo di nuove strategie per affrontare la malattia. I gruppi di ricerca che collaborano hanno identificato un nuovo possibile farmaco per la malaria formato da molecole che interferiscono con le istone metiltransferasi del parassita, enzimi fondamentali per la crescita del parassita e la sua vitalità durante la fase ematica del suo ciclo vitale. I nuovi farmaci uccidono rapidamente i parassiti in coltura, e sono anche in grado di ridurre considerevolmente l'infezione del parassita nei topi in un solo giorno. Questi risultati sono stati pubblicati a ottobre nel Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Il dott. Matthew Fuchter dell'Imperial College London ha parlato di quanto sia importante trovare nuovi trattamenti e del nuovo punto debole nel parassita che entrambi i team hanno scoperto: "Il Plasmodium falciparum causa il 90 per cento delle morti da malaria, e la sua capacità di resistere alle attuali terapie si sta diffondendo in modo sensibile. Anche se si stanno sviluppando molti nuovi farmaci, una parte significativa di essi sono solo lievi modifiche, che funzionano come quelli attuali, e possono quindi essere efficaci solo a breve termine. Noi riteniamo di aver trovato il "tallone di Achille" del parassita, usando una molecola che disturba molti processi fondamentali per la sua sopravvivenza e sviluppo." I team di ricerca sono riusciti a identificare i due composti chimici che influiscono sulla capacità del Plasmodium falciparum di effettuare la trascrizione, il processo chiave che traduce il codice genetico nelle proteine. A differenza della maggior parte dei farmaci antimalarici, questi composti sono in grado di uccidere il parassita durante il periodo ematico di 48 ore del suo complesso ciclo vitale, quando cresce e si differenzia. "Un aspetto particolarmente eccitante di questa scoperta è la capacità di questa nuova molecola di eliminare rapidamente tutte le tracce del parassita, agendo almeno con la stessa velocità del miglior farmaco antimalarico attualmente disponibile," fanno notare i principali ricercatori di questo studio. Test iniziali condotti presso il laboratorio Arthur Scherf all'Istituto Pasteur hanno inoltre mostrato che le molecole erano in grado di uccidere ceppi del Plasmodium che avevano sviluppato una resistenza ai trattamenti in uso, anche se gli scienziati dicono che sono necessari altri esperimenti per confermare questi risultati. Il gruppo spera di perfezionare queste molecole, aumentando così la loro efficacia, in modo che questa diventi una strategia attuabile per curare la malaria negli esseri umani. Gli scienziati sperano che questo porterà allo sviluppo di una cura efficace per la malaria entro i prossimi 10 anni. La loro ricerca è stata in parte finanziata da una sovvenzione Advanced Grant del CER assegnato al professor Arthur Scherf dell'Istituto Pasteur nel 2009 per il progetto PLASMOESCAPE. La loro ricerca ha anche ricevuto una sovvenzione dalla New York Pasteur Foundation e dalla Bill and Melinda Gates Foundation.Per maggiori informazioni, visitare: Proceedings of the National Academy of Sciences http://www.pnas.org/ Istituto Pasteur http://www.pasteur.fr/ip/easysite/pasteur/en

Paesi

Francia, Regno Unito

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