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New technologies for olive mill waste water detoxification and product recovery

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Gestione degli scarti nell'industria olearia.

La produzione di olive si può rendere ancora più sostenibile disintossicando le acque reflue di frantoio. I ricercatori hanno studiato i metodi biotici e abiotici per raggiungere questo nobile obiettivo economico e ambientale.

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La trasformazione alimentare solitamente comporta dei costi ambientali e l'industria olearia mediterranea non è un'eccezione. Le acque reflue di frantoio (ARF) sono un importante inquinante sia nei corsi d'acqua che nel terreno data la presenza di composti fenolici. Eppure i fenoli vengono prodotti dalle piante come difesa contro i patogeni, ma possono influenzare l'equilibrio delicato del microbiota del suolo e dell'acqua. Il progetto NEWTECHOMW, finanziato dall'UE e formato da paesi partner produttori di olive, aveva lo scopo di sviluppare nuove tecnologie per minimizzare il contenuto di fenoli delle ARF. L'equipe di ricercatori presso l'università Federico II di Napoli ha avuto un ruolo particolarmente attivo nella ricerca sugli scarti di frantoio. Uno dei pacchetti di ricerca prevedeva lo studio dell'azione di diversi catalizzatori biologici e abiotici sulle ARF. L'enzima commerciale laccasi e il forte catalizzatore ossidante birnessite sono stati messi a confronto per studiarne l'azione correttiva. I test di germinazione sui semi di pomodori e crescione dei giardini hanno dimostrato che la laccasi era più efficace a ridurre il contenuto di fenoli nelle ARF totali che negli estratti concentrati degli scarti. Ulteriori studi hanno dimostrato che questo effetto differenziale dipendeva dal tipo di laccasi e dal fenolo presente. In generale, tuttavia, il catalizzatore inorganico aveva maggiori capacità di trasformazione dei fenoli e di rimozione dell'attività antibatterica. La fitotossicità è stata ridotta, ma non rimossa completamente da entrambi i tipi di catalizzatore. Come per ogni trattamento di trasformazione di residui complessi, i rimedi sono spesso tutt'altro che semplici. Il livello di fitotossicità registrata dipendeva dal tipo di seme usato. I dati suggeriscono anche che i composti diversi dai fenoli nella miscela potrebbero essere responsabili della fitotossicità. Ciononostante, i dati raccolti dall'equipe hanno dimostrato che la tossicità delle ARF si può ridurre usando agenti catalitici. I prodotti oleicoli stanno ottenendo popolarità e l'industria è di alto valore nell'Europa meridionale. La disintossicazione riuscita degli scarti di frantoio e il successivo uso dei residui per la fertirrigazione miglioreranno le condizioni delle comunità rurali.

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