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Contenuto archiviato il 2022-12-02

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Alla ricerca della "rete invisibile"

Vasti spazi del web sono invisibili alla maggior parte dei motori di ricerca e gli esperti sostengono che questa "rete invisibile" stia crescendo più velocemente del web stesso. Tuttavia un nuovo tipo di servizio di ricerca promette di arrivare con sicurezza dove finora nessun...

Vasti spazi del web sono invisibili alla maggior parte dei motori di ricerca e gli esperti sostengono che questa "rete invisibile" stia crescendo più velocemente del web stesso. Tuttavia un nuovo tipo di servizio di ricerca promette di arrivare con sicurezza dove finora nessun motore di ricerca è arrivato. La "rete invisibile" è formata da informazioni memorizzate in banche dati che la maggior parte dei motori di ricerca sfiora senza riconoscere adeguatamente. Le informazioni memorizzate in queste banche dati non sono accessibili ai motori di ricerca, che possono registrare l'indirizzo senza però poter riconoscere il contenuto. Un nuovo servizio di ricerca possiede la chiave di accesso e ha schiuso le porte a migliaia di banche dati interattive. Lycos e Intelliseek, produttori della utility di ricerca "BullsEye", hanno elaborato un indice di banche dati di ricerca con link in connessione con oltre settemila risorse di ricerca settoriali. L'utente può scegliere di sfogliare una serie di liste o, in alternativa, Lycos suggerirà banche dati dotate di un proprio motore di ricerca. Sono inoltre disponibili motori di ricerca con caratteristiche analoghe, come ad esempio TheBigHub.com (in precedenza Isleuth.com) che il 2 agosto ha inaugurato un nuovo sito web e che permette agli utenti una ricerca simultanea in molteplici motori, elenchi web e banche dati di notizie. Il presidente nonché amministratore delegato Pat DeMicco afferma che si tratta della "ricerca più completa su Internet". Egli aggiunge inoltre: "TheBigHub.com grazie alla sua integrazione di numerose potenti e speciali componenti 'Big' in un unico sito facile da usare, garantirà agli utenti di Internet il vantaggio di non doversi mai spostare". Tuttavia, secondo Danny Sullivan, direttore di Search Engine Watch, è migliore il catalogo della Lycos sulla rete invisibile. "Il punto di forza di Lycos sta nel fatto che ha integrato molti motori di ricerca settoriali nella sua modalità di ricerca. In effetti non entra nei motori di ricerca stessi; ha semplicemente catalogato le informazioni, consentendo l'accesso ad un elenco di siti." Danny Sullivan ha anche evidenziato l'esigenza di una norma comune tra tutti i motori di ricerca. Ha avviato il progetto Search Engine Standards (norme per i motori di ricerca) al fine di stimolare i motori di ricerca a supportare funzioni standard di base, risparmiando ai proprietari il disagio di registrare i propri siti in molteplici modi. Secondo Danny Sullivan: "Questo progetto ha suscitato in modo notevole il nostro interesse e attualmente stiamo lavorando per trovare un terreno comune per i progettisti dei motori di ricerca piuttosto che farci concorrenza sulla funzionalità di base".

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