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Seconda relazione sulla riforma della Commissione

Il Parlamento europeo ha accolto favorevolmente la seconda relazione sulla riforma della Commissione europea, a cura del Comitato di esperti indipendenti e presentata il 13 settembre. Sono state formulate numerose raccomandazioni su come migliorare le prassi di gestione della ...

Il Parlamento europeo ha accolto favorevolmente la seconda relazione sulla riforma della Commissione europea, a cura del Comitato di esperti indipendenti e presentata il 13 settembre. Sono state formulate numerose raccomandazioni su come migliorare le prassi di gestione della Commissione - raccomandazioni che, se accettate, potrebbero condizionare le procedure dei contratti per la ricerca comunitaria. Il Parlamento aveva richiesto la seconda relazione a marzo, dando mandato di svolgere "una più ampia analisi della cultura, delle prassi e delle procedure della Commissione". Il Comitato doveva tra l'altro esaminare "le procedure in vigore per l'assegnazione di contratti finanziari e di contratti di assunzione del personale ad interim o temporaneo per la realizzazione dei programmi". La relazione sembra destinata ad essere un valido strumento per le riforme promesse dalla nuova Commissione. Romano Prodi, neoeletto Presidente della Commissione, l'ha accolta favorevolmente, dichiarando: "Rafforzerà il mio proposito di trasformare la Commissione in un'amministrazione moderna ed efficiente". Neil Kinnock, neoeletto Commissario responsabile delle riforme, si è impegnato a considerare la relazione come una parte fondamentale delle proposte di riforma della Commissione ed ha affermato: "I fatti contano più delle parole". Inoltre ha annunciato che ora si tratta solo di mettersi al lavoro sulla relazione. Nel settore dell'aggiudicazione dei contratti, gli esperti indipendenti hanno suggerito una serie completa di nuove norme finalizzate ad aumentare la trasparenza e la chiarezza a tutti i livelli della procedura. Ad esempio, il Comitato ha osservato che la redazione dei bandi di gara non è sempre "sufficientemente elaborata". Pur riconoscendo che il procedimento di gara sia una precondizione "preferibile" nell'aggiudicazione dei contratti, il Comitato li ritiene utili solo qualora sussistano determinate condizioni concrete. La relazione suggerisce che "l'ordinatore deve esplicitare il proprio fabbisogno e definire con precisione e completezza l'oggetto dell'appalto così come i criteri di selezione e di aggiudicazione che successivamente non potranno essere modificati". È stato rinviato ad un successivo approfondimento l'esame della procedura che prevede l'approvazione preventiva da parte di un controllo finanziario separato, che, secondo alcuni esperti, esonera i gestori della Commissione da un senso di responsabilità personale per le operazioni da essi autorizzate. La relazione recita: "Gli ordinatori devono essere responsabili, sentirsi responsabili e essere considerati responsabili". Suggerisce inoltre l'introduzione di norme severe sulla loro responsabilità disciplinare e pecuniaria e raccomanda identità o almeno prossimità tra l'ordinatario e il firmatario di un contratto. Va escluso che la Commissione o un commissario possano essere ordinatori, in quanto la loro responsabilità è di natura politica e non amministrativa. Il Comitato ha raccomandato che gli ordinatori siano esaurientemente informati delle procedure contrattuali e suggerisce che la Cellula centrale dei contratti, recentemente costituita dalla Commissione, debba essere dotata dei mezzi per fornire l'assistenza necessaria. I rappresentanti della Cellula centrale dei contratti dovranno far parte della commissione consultiva per gli acquisti e i contratti (CCAM) in modo da conoscere adeguatamente i progetti di contratto più importanti o più tipici. Il Comitato raccomanda inoltre la riorganizzazione della CCAM. I contratti aggiudicati sia attraverso la procedura del bando di gara, sia attraverso la procedura negoziata, comportano un esborso di fondi comunitari e la relazione consiglia che siano soggetti allo stesso regolamento finanziario imposto alle altre istituzioni comunitarie. Raccomanda pertanto che la Commissione richieda ai contraenti informazioni riguardanti il consiglio di amministrazione e l'identità dei detentori del capitale e suggerisce che gli offerenti non ammessi possano accedere a queste informazioni. Il diritto comunitario sugli appalti pubblici è costituito da un "accavallarsi di testi di varia natura" e la relazione suggerisce di adoperarsi attivamente per la sua codificazione, in vista di "una sua razionalizzazione tesa a facilitare il lavoro degli operatori". Sono state proposte numerose modifiche alla politica del personale. Attualmente gli agenti per la ricerca vengono retribuiti dal bilancio della ricerca. La relazione raccomanda una chiara distinzione tra gli agenti temporanei, gli ospiti scientifici e il personale permanente e l'introduzione di procedure di assunzione simili a quelle utilizzate per i funzionari di ruolo a lungo termine. La relazione invita inoltre la Commissione al rafforzamento del controllo interno e dell'audit interno. Il Comitato ha proposto delle riforme di più ampia portata in grado di influire sulla Commissione nel suo insieme, quali la creazione di un pubblico ministero europeo e di un "comitato sulle norme cui attenersi nella vita pubblica" a carattere indipendente. Il pubblico ministero, coadiuvato dalle procure nazionali per i reati europei negli Stati membri e da una procura europea, avrebbe giurisdizione illimitata per reati commessi da funzionari delle istituzioni ed organismi dell'UE. Il comitato sulle norme contribuirebbe a chiarire il significato di responsabilità politica e dell'obbligo di rendiconto, fornendo consulenze su questioni etiche e norme di condotta nelle istituzioni europee. Un funzionario della DG XII della Commissione europea ha affermato che le raccomandazioni del Comitato verranno prese immediatamente in considerazione. Ciononostante, questi prevede che l'impatto sarà poco percettibile a breve termine, in quanto il quinto programma quadro è ancora agli inizi e ci vorrà del tempo perché il cambiamento si diffonda. Egli ha anche rilevato che l'adozione di un nuovo manuale di valutazione tra il quarto e il quinto programma quadro sta rendendo più lunghe e complesse alcune procedure.