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Logodiversity: On the nature of linguistic unity and diversity

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C’è di più da sapere sul linguaggio di quanto pensiamo

I finanziamenti dell’UE hanno sostenuto uno studio sulla natura della variazione linguistica (logodiversità) attraverso lo sviluppo di un nuovo quadro teorico. L’attenzione era concentrata sui molti fattori nonché i limiti della struttura della capacità del linguaggio umano.

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Il progetto LOGODIVERSITY (“Logodiversity: On the nature of linguistic unity and diversity”) ha affrontato i limiti della formulazione standard della variazione linguistica (il modello dei principi e dei parametri). Si è basato sull’approccio biologico evolutivo e di sviluppo, che analizza i cambiamenti nei processi evolutivi durante lo sviluppo e come questi contribuiscono a nuove caratteristiche della biodiversità presente e del passato. LOGODIVERSITY ha avanzato un approccio del tutto nuovo che tenga conto delle intuizioni di discipline correlate, nonché di tradizioni linguistiche alternative. Questo è in linea con l’approccio più evolutivo/emergentista che viene adesso applicato al problema logico dell’acquisizione linguistica. I risultati del progetto gettano luce sui vari limiti inerenti l’architettura del modello classico. Ad esempio, lo studio mostra che il percorso di apprendimento è molto più complesso di quello considerato dalla letteratura esistente, e che esistono strati più profondi della variazione linguistica, che devono ancora essere studiati a fondo, ma sono più direttamente legati alla sottostante biologia del linguaggio. Ricerche recenti in psicolinguistica, neurobiologia e genetica mettono in dubbio la presunta natura omogenea della facoltà linguistica. Ad esempio, alcune scoperte mettono in dubbio la nozione di un genotipo linguistico uniforme attraverso le specie (in assenza di condizioni patologiche). LOGODIVERSITY analizza questo campo negli articoli pubblicati su Frontiers and Biological Theory. Altre attività del progetto hanno analizzato come i modelli di apprendimento bayesiani gerarchici potrebbero essere usati per prevedere l’apprendimento normale del linguaggio nei bambini. Il lavoro relativo al modello risultante è stato pubblicato su Language Sciences. I risultati principali presentati in articoli e capitoli di libri nel corso del progetto quadriennale, sono stati raccolti nel libro “Elementary Syntactic Structures”. LOGODIVERSITY ha anche svolto corsi di insegnamento a livello di master in scienze cognitive e linguistiche, e ha istituito un gruppo di ricerca, Biolinguistics Initiative Barcelona. Altre attività includono oltre 60 presentazioni durante incontri internazionali e l’organizzazione di 8 workshop su temi relativi alla natura della variazione linguistica. Il progetto ha contribuito alla conoscenza sulla natura del linguaggio umano e ha aperto la strada al collegamento di scuole di pensiero diverse in linguistica. Ha arricchito il campo emergente della biolinguistica, che cerca di sviluppare le fondamenta biologiche della facoltà di linguaggio umano.

Parole chiave

Linguaggio, variazione linguistica, logodiversità, unità linguistica, acquisizione linguistica

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