Busquin auspica una cooperazione su vasta scala
Secondo il commissario europeo della Ricerca Philippe Busquin, i ricercatori di tutti gli Stati membri dovrebbero avere maggiore accesso alle principali strutture di ricerca costruite e gestite dai vari Stati membri. Nel concludere una conferenza di due giorni sul finanziamento e sulla gestione futuri di grandi strutture di ricerca, organizzata in collaborazione con la Fondazione europea della scienza (FES) e patrocinata dalla Presidenza francese dell'Unione europea, il Commissario ha affermato: "Le grandi strutture di ricerca, quali i simulatori di terremoti, i supercomputer e gli acceleratori di particelle, sono state finora costruite e gestite dai singoli Stati membri, ma dovrebbero essere più accessibili anche a ricercatori provenienti da altri paesi". Egli ha aggiunto che occorre una più stretta collaborazione per garantire "il miglior utilizzo delle nostre risorse a vantaggio di una scienza di elevata qualità in Europa". Tale opinione è stata condivisa anche dai rappresentanti della cosiddetta troika della Presidenza, composta dai ministri della Ricerca di Francia, Portogallo e Svezia, rispettivamente Schwartzenberg, Gago e Oestros, i quali si sono inoltre espressi a favore di soluzioni flessibili per il finanziamento e la gestione di strutture nelle quali gli Stati interessati possano collaborare ai fini della costruzione e della gestione di impianti chiave. Il commissario Busquin ha sostenuto che la conferenza costituisce un passo concreto verso la creazione di uno Spazio europeo della ricerca: l'obiettivo è quello di riunire tutte le parti interessate, appartenenti ad organizzazioni pubbliche e private della ricerca, allo scopo di offrire consulenza ai politici su come utilizzare le risorse disponibili in modo efficiente.ungsträg
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