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Secondo una relazione ONU, la Finlandia è il paese più tecnologicamente avanzato del mondo

Secondo una recente relazione redatta nell'ambito del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUS), la Finlandia supera gli Stati Uniti attestandosi al primo posto nella classifica dei paesi più tecnologicamente avanzati del mondo. Lo studio ha messo a confronto 72 pa...

Secondo una recente relazione redatta nell'ambito del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUS), la Finlandia supera gli Stati Uniti attestandosi al primo posto nella classifica dei paesi più tecnologicamente avanzati del mondo. Lo studio ha messo a confronto 72 paesi, utilizzando come unità di misura l'indice di progresso tecnologico (Technological achievement index - TAI), ed ha esaminato fattori quali le competenze tecnologiche dei cittadini, la diffusione di Internet e la capacità di utilizzare la tecnologia in un'economia di rete. Nello specifico, i criteri chiave utilizzati ai fini dello studio sono stati la percentuale di brevetti concessi agli abitanti, le entrate sotto forma di royalties e diritti di licenza, il numero di host Internet, la percentuale di esportazioni di alta e media tecnologia, il numero di apparecchi telefonici, il consumo di elettricità, il numero medio di anni di istruzione, nonché il tasso lordo di scolarizzazione scientifica di terzo livello. Stati Uniti, Svezia, Giappone, Corea del Sud, Paesi Bassi e Regno Unito si sono attestati ai primi posti dopo la Finlandia. Gli altri paesi dell'Unione europea che figurano nella sezione più alta della classifica, quella dei cosiddetti "leader", sono Germania, Irlanda, Belgio, Austria e Francia. Oltre a valutare l'impatto tecnologico all'interno del paese nel suo insieme, lo studio ha tenuto conto della presenza di "centri tecnologici di rilevanza globale". Sebbene un numero elevato di questi ultimi sia concentrato negli Stati Uniti (13), la Finlandia può vantare due zone di rilevanza, quella della capitale Helsinki e quella di Oulu. Fra gli altri aspetti presi in esame dallo studio figurano gli investimenti nella creazione di tecnologia, ambito per il quale è stata analizzata la spesa per la ricerca e sviluppo (R&S), e il numero di scienziati ed ingegneri che operano nel campo della R&S. Ad aggiudicarsi il primo posto in base a tale criterio è stata la Norvegia, mentre Svezia, Belgio, Paesi Bassi e Finlandia si sono attestati fra i primi dieci. Questi stessi paesi sono presenti nella classifica dei migliori dieci per la diffusione della tecnologia sia nei settori dell'informazione e della comunicazione, sia nei settori dell'agricoltura e dell'industria manifatturiera. Lo studio ha avuto per obiettivo generale quello di dimostrare che la tecnologia dell'informazione potrebbe ridurre la povertà. "Ignorare i progressi tecnologici nell'ambito della medicina, dell'agricoltura e dell'informazione significa lasciarsi sfuggire l'opportunità di ribaltare le sorti dei più poveri", ha dichiarato l'amministratore del PNUS Mark Malloch Brown. Tuttavia, una delle conclusioni alle quali giunge la relazione è che fino ad oggi la maggior parte delle iniziative intraprese dal settore privato nel campo dell'alta tecnologia sono state rivolte a fasce di consumatori ad alto reddito piuttosto che ai poveri, come testimoniato dal fatto che l'80 per cento di tutti gli utenti Internet del mondo si trova nei paesi sviluppati e che soltanto il 10 per cento della ricerca medica globale è concentrato sulle patologie che rappresentano il 90 per cento del costo complessivo delle malattie nel mondo.