Un progetto comunitario permette ai partecipanti di "guardare oltre le frontiere"
Il finanziamento di TOPCARE, un progetto comunitario mirato ad assicurare il monitoraggio ed il trattamento dei pazienti a domicilio, permette ai partecipanti di venire a conoscenza degli sviluppi tecnologici negli altri paesi: lo ha dichiarato al Notiziario CORDIS il coordinatore del progetto, Stephan Kiefer dell'istituto Fraunhofer di ingegneria biomedica (Germania). Il progetto TOPCARE assicurerà il monitoraggio ed il trattamento a domicilio di quanti necessitano di terapie endovenose, assistenza ventilatoria controllata, monitoraggio delle variazioni di dosaggio dei medicinali e del rispetto della terapia. La Commissione sta finanziando il progetto con 2,11 milioni di euro a carico del programma IST. "È bello poter avvalersi di una pluralità di culture: stiamo imparando a guardare oltre le nostre frontiere a quanto si sta verificando in ambito tecnologico", ha dichiarato Kiefer. "Stiamo anche acquisendo nuove nozioni sui sistemi sanitari nei paesi europei, in quanto bisogna tenere presenti tali sistemi per posizionarsi sul mercato", ha affermato. Si ricorrerà alle tecnologie di comunicazione telematica ed ai moderni sistemi di monitoraggio dei parametri vitali, con l'obiettivo di perfezionare il trattamento post-ospedaliero in un contesto di assistenza domiciliare, di incoraggiare la comunicazione tra il paziente, i medici e gli istituti di cura, nonché di offrire sostegno elettronico per la gestione della documentazione, al fine di garantire migliori standard di qualità. TOPCARE soddisferà altresì l'esigenza di strumentazione ambulatoriale e servizi affidabili e sicuri, che migliorino il rispetto della terapia da parte del paziente nell'ambiente domestico. Il progetto dovrebbe porre le basi per un mercato telematico europeo dell'assistenza a domicilio. "Il paziente può restare a casa. Vengono rilevati alcuni dati, informazioni sul suo stato fisico, che sono conservati in una banca dati. Tali informazioni possono essere inviate al medico che le richiede", ha dichiarato al Notiziario CORDIS Jochen Schmidt, anch'egli del Fraunhofer Institut. "La novità non consiste nel fatto che usiamo prodotti nuovi, cerchiamo invece di usare prodotti già disponibili sul mercato, ma compiliamo il software capace di collegare tutti i diversi strumenti in un sistema unificato, in modo che sia necessario un sistema solo", ha aggiunto. Dopo il completamento del progetto alla fine del 2003, Kiefer ritiene che potrà essere necessario un altro anno per lo sviluppo, dopo di che il sistema sarà un prodotto finito.