I partecipanti al Vertice sull'osservazione della Terra s'impegnano a promuovere la cooperazione mondiale
Il Vertice sull'osservazione della Terra (Earth Observation Summit), tenutosi a Washington il 31 luglio, si è concluso con una dichiarazione per il miglioramento della cooperazione mondiale in materia di monitoraggio terrestre ed un impegno a redigere un piano decennale di attuazione per sviluppare il potenziale dei sistemi e delle iniziative già esistenti. Pur riconoscendo l'importanza di iniziative globali come il progetto GMES (Monitoraggio globale dell'ambiente e della sicurezza) intrapreso dalla Commissione e dall'Agenzia spaziale europea (ESA), i delegati di 30 paesi e 22 organizzazioni internazionali hanno convenuto che mancano ancora dei veri e propri partenariati mondiali comprendenti tutti i paesi, ricchi e poveri. In una dichiarazione emessa al termine della conferenza, i partecipanti hanno sottolineato le seguenti esigenze: disporre di informazioni a lungo termine da utilizzare quale base per un efficace processo decisionale, coordinare le strategie, aiutare i paesi in via di sviluppo ad utilizzare i dati sull'osservazione della Terra ed a contribuire al relativo reperimento, nonché incoraggiare lo scambio di informazioni ottenute mediante rilevazioni terrestri, aeree e satellitari. José Achache, direttore dei programmi di osservazione della Terra presso l'ESA, ha affermato: "Da parte sua, l'ESA ha già dimostrato attraverso le [proprie] iniziative di credere fermamente nel monitoraggio mondiale e nel miglioramento dell'accesso ai dati sull'osservazione della Terra. Dobbiamo contribuire al coordinamento internazionale proposto, mantenendo nel contempo la nostra capacità di effettuare osservazioni indipendenti a sostegno delle politiche europee".