La CRPM chiede una maggiore dimensione regionale per la futura strategia di ricerca dell'UE
La CRPM (Conferenza delle regioni periferiche e marittime dell'Unione europea), un'associazione che riunisce le regioni dell'Europa geograficamente lontane, si è detta sorpresa per la 'modesta' dimensione regionale della recente comunicazione della Commissione sulla politica di ricerca dell'UE. In risposta alle proposte della Commissione, la CRPM, mentre accoglie con favore e ne condivide le principali preoccupazioni, si dichiara 'sorpresa per il fatto che la dimensione regionale della comunicazione non rifletta in realtà le più ambiziose dimensioni delineate nella comunicazione del 18 febbraio 2004 sulle prospettive finanziarie'. La conferenza si sente quindi spinta a formulare alcune 'osservazioni e proposte' sui piani in questione. L'associazione fa prima di tutto notare che la comunicazione presta molta più attenzione alla ricerca che all'innovazione, e sostiene che 'per raggiungere gli obiettivi di Lisbona bisogna prestare un'attenzione tutta particolare all'innovazione, che spesso ha un più grande impatto immediato sulle aziende, la competitività industriale, e dunque sullo sviluppo regionale'. La CRPM sollecita una maggiore precisione della Commissione nel suo prossimo piano d'azione, in particolare per quanto riguarda il sostegno allo sviluppo del capitale di rischio, i parchi scientifici, gl'incubatori di aziende, le politiche regionali per l'innovazione. Alla luce del crescente numero di piattaforme tecnologiche create in differenti settori, la CRPM s'interroga sul ruolo che verrà assegnato agli attori regionali nella creazione e nello sviluppo di tali piattaforme, visto che l'attuale comunicazione 'non parla di coinvolgimento delle autorità regionali'. Nelle sue osservazioni, la CRPM giudica il proposto sviluppo di infrastrutture di ricerca europee un'eccellente idea, ma mette in guardia sulla necessità di evitare di concentrarle esclusivamente intorno alle capitali o in regioni già molto competitive e ricorda l'importanza di permettere l'accesso alle infrastrutture di una regione anche ai ricercatori di altre aree. Per quanto riguarda l'ottimizzazione del potenziale dell'UE nel suo insieme, il documento afferma che: 'Sembra evidente che le regioni possono offrire un fattivo e utile contributo all'agenda di Lisbona, partecipando attivamente alla costruzione dello Spazio europeo della Ricerca [...].' La CRPM chiede alla Commissione di proporre misure specifiche per pilotare le regioni meno competitive nel settore delle ricerca e dell'innovazione 'sulla strada dell'eccellenza'. La CRPM, fondata nel 1973 da 30 regioni marittime periferiche, ritiene infine che il settore marittimo dovrebbe essere considerato prioritario nella politica di ricerca dell'UE, come già succede con la ricerca spaziale. Le attività marittime coprono vari settori di particolare importanza per il futuro dell'UE, afferma l'associazione, come il trasporto, la ricerca marina e le risorse oceaniche, la gestione delle zone costiere, l'inquinamento marino.