Differenti continenti, identiche preoccupazioni per la ricerca
Anche se in Europa viene spesso indicata come uno dei più temibili concorrenti del continente per quel che riguarda ricerca e tecnologia, l'India sta confrontandosi con molti ben noti problemi, ha sottolineato il primo ministro Manmohan Singh nel suo intervento del 3 gennaio al 92° congresso indiano della scienza. Nel suo discorso inaugurale, Singh si è detto preoccupato per il sempre minore interesse che la scienza desta nei giovani, e per la tendenza a non far arrivare fino ai cittadini del paese i frutti della ricerca scientifica. 'Meno del 3% degli studenti indiani pensa di continuare una carriera scientifica. I migliori ingegni non guardano alla scienza, e anche quelli che lo fanno non rimangono per molto tempo in questo campo', ha detto Singh. 'Per superare questa situazione dobbiamo migliorare l'insegnamento scolastico delle scienze e della matematica e fare in modo che gli studenti vi si entusiasmino'. Passando a due ulteriori argomenti, entrambi ben noti alla comunità di ricercatori europea, il primo ministro ha lamentato l'impatto della fuga di cervelli e la 'tirannia della burocrazia nelle istituzioni scientifiche'. 'Dobbiamo chiederci se il clima burocratico dei nostri laboratori non stia soffocando la creatività', ha detto. In termini di priorità, Singh ha chiesto di concentrarsi su agricoltura e settore energetico, sottolineando, però, che il beneficio della ricerca deve andare alla società: 'Le ricadute positive dello sviluppo scientifico e tecnologico non sono arrivate all'uomo della strada, e la spesa per la ricerca giova solo alle malattie dei ricchi. Non dobbiamo dimenticare di avere una responsabilità sociale'.
Paesi
India