Il ritorno degli espatriati irlandesi dà impulso alla nascita delle start-up
Enterprise Ireland ha annunciato di avere investito nel 2004 ben 80 milioni di euro in aziende start-up, attive in un'ampia gamma di settori (inclusi telecomunicazioni, e-learning, e dispositivi medici). Il 2 marzo, il ministro irlandese per le Imprese, il commercio e l'occupazione, Michael Martin, ha detto che nei prossimi tre anni le nuove aziende creeranno circa 1.900 nuovi posti di lavoro, in massima parte posizioni di alta specializzazione. 'Una crescente tendenza tra i promotori [di start-up] interessa coloro che hanno lavorato all'estero e che dopo il loro ritorno in Irlanda stanno ora usando la preziosa esperienza acquisita e i contatti internazionali di cui dispongono per lanciare nuove attività o per entrare in gruppi di gestione di aziende start-up, sfruttando esperienza e contatti', ha detto Frank Ryan, CEO di Enterprise Ireland. Sette nuove start-up sono state in effetti create da espatriati tornati a vivere in Irlanda, e Enterprise Ireland, che spera d'incoraggiare questa tendenza, ha previsto nel 2005 una serie di manifestazioni per espatriati negli USA, a Londra e a Dubai. Numerose start-up irlandesi si stanno posizionando in settori di punta e offrono quindi un inestimabile contributo alla ricerca e alla base cognitiva del paese, ha dichiarato il ministro, che ha anche alluso al potenziale mercato delle start-up: 'Una recente analisi di Enterprise Ireland sulle start-up dal 1989 al 2004 mostra che su 470 aziende 357 circa, cioè i quattro quinti, sono ancora in attività, e hanno dato luogo a vendite per circa un miliardo di euro nel solo 2003', ha detto. Enterprise Ireland, agenzia governativa responsabile dello sviluppo dell'industria irlandese, lavora in partenariato con aziende clienti e le aiuta a conseguire vantaggi competitivi nel mercato mondiale.
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