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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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L'Unione africana discute misure per rafforzare la scienza

L'Unione europea non è l'unico gruppo di paesi ad analizzare le modalità di promozione delle capacità scientifiche e tecnologiche di un continente. In occasione di una riunione convocata dall'Unione africana, scienziati e politici hanno proposto una serie di misure volte a far...

L'Unione europea non è l'unico gruppo di paesi ad analizzare le modalità di promozione delle capacità scientifiche e tecnologiche di un continente. In occasione di una riunione convocata dall'Unione africana, scienziati e politici hanno proposto una serie di misure volte a far progredire la scienza in Africa, spaziando da leggi più flessibili in materia di visti alla creazione di un comitato scientifico consultivo a livello continentale. SciDev.Net ha riferito che i delegati hanno presentato 50 diverse proposte, 10 delle quali verranno selezionate e sottoposte all'attenzione di una riunione di ministri africani della Scienza e della tecnologia al Cairo (Egitto). Se approvato, l'elenco verrà presentato alla prossima riunione dei capi di Stato dell'Unione africana (AU), che si terrà ad Addis Abeba, in Etiopia, il prossimo gennaio. «è l'occasione ideale per cambiare il volto dell'Africa», ha dichiarato Nagia Essayed, commissario AU per le Risorse umane, la scienza e la tecnologia. «Potremmo non avere sufficienti risorse finanziarie, ma se non investiremo i nostri fondi in questo progetto, nessuno ci darà fiducia». Tra le proposte presentate dai delegati figurano l'aumento degli investimenti nazionali nella scienza e tecnologia all'1% del PIL, l'agevolazione del trasferimento di fondi dagli africani all'estero, il rafforzamento dei diritti di proprietà intellettuale per incoraggiare l'innovazione, la creazione di centri di ricerca per sviluppare le tecnologie locali e il potenziamento dell'insegnamento delle materie scientifiche e tecnologiche nelle scuole. La conferenza, cui hanno partecipato oltre 120 scienziati e politici provenienti da quasi tutti i 53 Stati membri dell'AU, si è conclusa con una dichiarazione. I governi vengono esortati a «creare condizioni favorevoli per la mobilità di scienziati, ingegneri e tecnici» introducendo leggi più flessibili sui visti per gli scienziati e dedicando i vertici futuri a scienza, tecnologia e innovazione.