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Secondo la Commissione la rinnovata strategia di Lisbona sta recando i suoi frutti

Nella sua seconda relazione annuale sui progressi realizzati nel rilancio della strategia di Lisbona, la Commissione ha trasmesso un messaggio positivo agli Stati membri, affermando che la politica adottata sta funzionando e che il processo di riforma sta recando i suoi frutti...

Nella sua seconda relazione annuale sui progressi realizzati nel rilancio della strategia di Lisbona, la Commissione ha trasmesso un messaggio positivo agli Stati membri, affermando che la politica adottata sta funzionando e che il processo di riforma sta recando i suoi frutti. La relazione, che sarà discussa in occasione del vertice di primavera di marzo 2007, fa notare che l'attuale ripresa economica rappresenta una finestra di opportunità da non lasciarsi sfuggire per accelerare il ritmo della riforma. «L'Europa inizia a far propri i cambiamenti che possono rendere durevole l'attuale congiuntura economica», ha dichiarato il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, presentando la relazione. «Per essere pronti a cogliere le sfide della globalizzazione ogni Stato membro deve fare il massimo e procedere al giusto ritmo». Barroso ha aggiunto: «le migliorate prospettive economiche costituiscono una preziosa finestra di opportunità per accelerare il ritmo, non devono essere una scusa per rallentarlo e pigliarsela comoda. Non c'è spazio per l'autocompiacimento.» La relazione analizza quattro ambiti d'azione prioritari: le conoscenze, il contesto in cui operano le imprese, i mercati del lavoro e l'energia e il cambiamento climatico. Riguardo al primo, la relazione accoglie con favore i progressi fatti nell'ultimo anno per quanto concerne l'impulso a ricerca e sviluppo (R&S) e innovazione e il miglioramento del quadro normativo e del contesto in cui le aziende operano, soprattutto le PMI. Essa raccomanda tuttavia un approccio maggiormente strategico nei confronti dell'innovazione, che prenda le mosse dall'accordo raggiunto tra i leader europei al vertice informale d'ottobre a Lahti e dalla creazione dell'Istituto europeo di tecnologia. La relazione rileva progressi ragionevoli per quanto riguarda il contesto in cui operano le imprese e promette di valutare una possibile riduzione del 25% degli adempimenti burocratici entro il 2012 per dare un ulteriore contributo ai risultati economici dell'Europa. La mancanza di concorrenza in molti mercati, soprattutto quelli dei servizi in rete, compreso quello energetico, continua a pesare sull'economia europea. I mercati del lavoro stanno migliorando grazie all'approccio della «flessisicurezza». «Ma questo deve essere ancora tradotto pienamente in azione. L'UE non procede abbastanza celermente» si legge nella relazione. In generale la relazione offre un quadro più positivo rispetto agli ultimi anni poiché le riforme iniziano a dare frutti, ma ribadisce che queste ultime sono ancora in fase iniziale e dovranno essere realizzate appieno se si vuole avere un impatto economico duraturo. La relazione sottolinea inoltre che una buona resa nel futuro è funzionale a un maggiore sforzo di riforma adesso. Essa illustra che, soprattutto in molti nuovi Stati membri, il successo dipenderà anche dall'utilizzazione ottimale dei flussi provenienti dai fondi strutturali dell'UE.

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