Come si proteggono i moscerini dai funghi?
In base a una nuova ricerca effettuata da un'équipe internazionale guidata dal Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS), le drosofile utilizzano due sistemi complementari per segnalare ai loro sistemi immunitari la presenza di infezioni fungine. Lo studio è stato pubblicato nell'ultimo numero della rivista «Cell». Le infezioni fungine costituiscono un problema sia per gli insetti sia per i mammiferi; si conoscono oltre 700 specie di funghi che attaccano gli insetti, mentre per gli umani le infezioni fungine sono particolarmente problematiche per pazienti immunodepressi. Pertanto, per la medicina è essenziale comprendere il modo in cui il nostro sistema immunitario individua le infezioni fungine e vi reagisce. Nello studio in questione, i ricercatori hanno osservato che un recettore chiamato GNBP3 è in grado di legarsi ai glucani, un tipo di molecola presente nelle pareti cellulari dei funghi. Le drosofile che presentano una carenza del recettore GNBP3 sono risultate particolarmente vulnerabili alle infezioni fungine. I ricercatori hanno inoltre scoperto che un enzima chiamato Persefone svolge un ruolo chiave nell'attivazione del sistema immunitario dei moscerini; tuttavia, mentre il GNBP3 individua le pareti cellulari dei funghi, Persefone rileva i fattori di virulenza dei funghi, vale a dire le sostanze chimiche utilizzate da questi ultimi per invadere il moscerino ospite e disabilitare il suo sistema immunitario. Quando un fungo penetra in un insetto, libera degli enzimi che digeriscono il carapace dell'insetto consentendogli di invaderlo. Uno di tali enzimi si lega al precursore di Persefone, attivandolo e segnalando in tal modo al sistema immunitario la presenza del fungo. «I nostri dati mostrano che l'individuazione di infezioni fungine si basa su un sistema di sensori a due punte che costituisce un sistema di riconoscimento parzialmente superfluo», scrivono i ricercatori, secondo i quali alcuni funghi potrebbero aver originato un meccanismo per la disattivazione del sistema GNBP, che riconosce le pareti cellulari fungine. I moscerini hanno pertanto sviluppato una controstrategia basata sul riconoscimento di enzimi e di altre molecole liberate dal fungo quando attacca il moscerino. I risultati hanno indotto i ricercatori a chiedersi se i mammiferi siano dotati di un sistema analogo.
Paesi
Svizzera, Francia, Regno Unito, Stati Uniti