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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Astronomi belgi, svizzeri e israeliani scoprono l'acqua su un pianeta vicino alla Terra

Secondo una nuova ricerca condotta da un'équipe di astronomi europei e pubblicata sulla rivista «Astronomy and Astrophysics», su un pianeta orbitante intorno ad una stella vicina alla Terra ci sarebbe l'acqua. Il pianeta, scoperto nel 2004, orbita intorno ad una nana rossa c...

Secondo una nuova ricerca condotta da un'équipe di astronomi europei e pubblicata sulla rivista «Astronomy and Astrophysics», su un pianeta orbitante intorno ad una stella vicina alla Terra ci sarebbe l'acqua. Il pianeta, scoperto nel 2004, orbita intorno ad una nana rossa chiamata GJ436, che si trova a circa 30 anni luce dal Sole. La sua massa è 22 volte più grande della Terra. Inoltre, esso ruota intorno alla sua stella in 2,6 giorni a una distanza di 4 milioni di chilometri. Gli astronomi belgi, svizzeri e israeliani sono stati in grado di stabilire le dimensioni del pianeta, grazie a misurazioni effettuate con il telescopio Euler dell'università di Ginevra, situato presso l'osservatorio cileno di La Silla. Il diametro del pianeta è pari a 50 000 km, quattro volte quello della Terra. Conoscendo le dimensioni e la massa del pianeta, gli astronomi hanno potuto dedurre che esso è composto principalmente d'acqua. Se fosse composto da idrogeno ed elio, come Giove, sarebbe più grande, mentre se fosse un pianeta roccioso come la Terra, sarebbe più piccolo. Ma qual è l'aspetto di questo pianeta acquatico? Secondo i ricercatori, il pianeta potrebbe essere circondato da un involucro di idrogeno ed elio, come Nettuno e Urano, oppure potrebbe essere circondato da acqua, come molte lune di Giove. A causa della sua vicinanza con il sole, la superficie del pianeta probabilmente raggiunge temperature estremamente alte, fino a 300 °C; ciò significa che l'eventuale acqua presente nell'atmosfera esisterebbe sotto forma di vapore. All'interno del pianeta l'acqua diventerebbe solida a causa della forte pressione. Tuttavia, l'acqua solida non si trasformerebbe in ghiaccio. «L'acqua si può trasformare in una dozzina di stati solidi, di cui soltanto uno corrisponde al nostro ghiaccio comune», ha spiegato uno degli autori della relazione, Frédéric Pont, dell'università di Ginevra. «A pressioni molto elevate, esattamente come il carbonio si trasforma in diamante a livelli estremi di pressione, l'acqua si trasforma in altri stati solidi, i quali sono più densi sia del ghiaccio, sia dell'acqua allo stato liquido». Queste forme particolari di acqua sono dette «ghiaccio VII» e «ghiaccio X» e nel pianeta oggetto di studio esse sono riscaldate a molte centinaia di gradi. «Questa scoperta è un passo importante verso l'individuazione e lo studio di pianeti simili alla Terra», ha commentato Michaël Gillon dell'università di Liegi, coordinatore del gruppo di ricerca.

Paesi

Belgio, Svizzera, Israele

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