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La Francia al primo posto nel trasferimento di tecnologie ai paesi in via di sviluppo

La Francia è risultata al primo posto in un'indagine sull'assistenza tecnologica fornita ai paesi in via di sviluppo dalle nazioni industrializzate. Il Centro per lo sviluppo globale (CGD), forum di riflessione statunitense, elabora ogni anno l'indice di impegno per lo svilu...

La Francia è risultata al primo posto in un'indagine sull'assistenza tecnologica fornita ai paesi in via di sviluppo dalle nazioni industrializzate. Il Centro per lo sviluppo globale (CGD), forum di riflessione statunitense, elabora ogni anno l'indice di impegno per lo sviluppo, che prende in esame sette aree politiche: ambiente, aiuti, commercio, investimenti, migrazione, sicurezza e tecnologia. Il CGD rileva che, grazie al trasferimento di tecnologie, i paesi più ricchi possono esercitare un notevole impatto sui paesi in via di sviluppo nel lungo termine. Ne sono una dimostrazione la situazione sanitaria e l'aspettativa di vita in America latina e in Asia orientale: secondo il CGD, negli ultimi quattro decenni del XX secolo queste due regioni hanno realizzato gli stessi progressi che l'Europa ha compiuto nell'arco di circa 150 anni. L'indice premia le politiche a sostegno della creazione e della diffusione di innovazioni vantaggiose per i paesi in via di sviluppo. Vengono assegnati dei punti per le sovvenzioni governative ad attività di ricerca e sviluppo (R&S); gli investimenti in R&S in campo militare vengono considerati solo per la metà, in base al principio che «da un lato, un'intensa attività di R&S nel settore militare serve più a potenziare la capacità distruttiva dei paesi ricchi che a migliorare la capacità produttiva di quelli poveri. Dall'altro, la sicurezza militare è importante per lo sviluppo e l'attività di R&S in campo militare può avere ricadute positive nel settore civile.» L'indice tiene conto anche delle politiche in materia di diritti di proprietà intellettuale (IPR). Alcune leggi possono inibire il trasferimento di tecnologie e innovazioni. «Si tratta di norme sui brevetti che esagerano nel promuovere gli interessi di chi produce le innovazioni a spese di coloro che ne fanno uso», afferma il CGD. In alcuni paesi, è possibile brevettare varietà vegetali e animali. In una simile situazione, una società potrebbe sviluppare una varietà vegetale che prospera, ad esempio, nei suoli tropicali. In seguito, potrebbe brevettare la tecnologia e scegliere di non venderla a coloro che ne hanno più bisogno poiché il loro potere d'acquisto è limitato. La Francia ha ottenuto il punteggio complessivo più alto, seguita da Canada e Giappone. Gli USA perdono punti per aver promosso i divieti alle licenze obbligatorie, e i paesi europei per aver permesso l'applicazione del diritto d'autore a banche dati contenenti informazioni collazionate con fondi pubblici. Dopo la Francia, la Finlandia si classifica al secondo posto tra i paesi membri dell'UE interessati dall'indagine, seguita da Spagna, Danimarca, Svezia, Paesi Bassi e Portogallo. I Paesi Bassi risultano al primo posto nell'indice generale in considerazione dei consistenti aiuti forniti, delle misure per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e del sostegno agli investimenti nei paesi in via di sviluppo.

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