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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Indumenti, lenzuola e apparecchi domestici potrebbero ben presto aiutare i cardiopatici ad affrontare meglio la malattia. Il nuovo progetto HeartCycle, finanziato dall'UE, si propone di creare soluzioni di telemonitoraggio innovative. Lanciato il 1° marzo, è uno dei più vasti ...

Indumenti, lenzuola e apparecchi domestici potrebbero ben presto aiutare i cardiopatici ad affrontare meglio la malattia. Il nuovo progetto HeartCycle, finanziato dall'UE, si propone di creare soluzioni di telemonitoraggio innovative. Lanciato il 1° marzo, è uno dei più vasti progetti di ricerca nell'Unione europea nel campo biomedico e della sanità. Grazie a sensori discreti integrati negli oggetti d'uso quotidiano, il sistema che questo consorzio di ricerca guidato dall'industria intende sviluppare è destinato a migliorare la qualità delle cure a pazienti con cardiopatie coronariche e insufficienze cardiache monitorandone le condizioni in casa. Il sistema invierà dati ai medici affinché possano modificare le terapie e fare raccomandazioni di stile di vita, e, allo stesso tempo, coinvolgerà i pazienti nella cura della propria malattia. Si tratta di una grande sfida, che è anche una grande opportunità, commenta il Professor John Cleland, capo del reparto di Cardiologia dell'università di Hull (Regno Unito), che afferma: 'Investire direttamente nelle persone che hanno bisogno d'aiuto, e non solo in servizi che facciano cose per loro o al loro posto, è una scelta intelligente in termini di cure migliori, ottimizzazione dei costi ed efficace sfruttamento delle scarse risorse di medici e infermiere'. 'Con lo sviluppo di sistemi che controllano a distanza i cardiopatici e li motivano ad aderire alle diete e ad adottare stili di vita sani, speriamo di migliorarne il tasso di sopravvivenza e di contenere i costi complessivi di cura', spiega Henk van Houten, vice presidente anziano di Phillips Research e direttore del programma Healthcare Research. 'Allo sviluppo di sistemi di questo genere si può arrivare in modo efficiente solo tramite partenariati pluridisciplinari tra ingegneri hardware, ingegneri software, fabbricanti di tessuti, progettisti industriali, esperti clinici e corpo medico, com'è il caso del progetto HeartCycle', aggiunge van Houten. I 18 partner di progetto pubblici e privati provenienti da Germania, Grecia, Finlandia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Regno Unito, Italia, Svizzera e Cina, vantano numerose e diverse esperienze nei settori della ricerca, accademici, medici e industriali. Nell'ambito del 7° programma quadro, l'Unione europea investirà in 4 anni più di 14 milioni di euro nella ricerca HeartCycle. Il costo totale del progetto è di circa 22 milioni di euro. HeartCycle si avvale dei progressi fatti dal progetto MyHeart, che terminerà a dicembre 2008 ed è stato finanziato nell'ambito del programma IST (Information Society Technologies) del 6° programma quadro. MyHeart, che riuniva alcuni degli stessi attori, ha sviluppato tecnologie di telemonitoraggio avanzate e concetti di servizi per mettere le persone in condizione di avere un ruolo attivo nella conservazione della propria salute. Proprio durante questa ricerca, i partner del progetto hanno identificato la gestione della malattia a casa come campo potenziale per il miglioramento degli standard di cure mediche, obiettivo che HeartCycle cercherà di conseguire concentrandosi sulla cardiopatia coronarica. Ogni anno muoiono nell'UE 1,9 milioni di persone per malattie cardiovascolari, con un costo per la sanità di 105 miliardi di euro. La metà dei decessi riguarda persone che hanno già avuto un attacco cardiaco, ed è il motivo per cui i partner del progetto considerano che 'trovare modi migliori per gestire e trattare le cardiopatie coronariche e le insufficienza cardiache croniche è una dei mezzi più efficienti per ridurre il costo in vite umane e il peso economico di queste malattie debilitanti'.

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