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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Geni collegano l'obesità con il diabete

Ricercatori hanno scoperto una sequenza genetica che collega l'aumento ponderale con la tendenza a sviluppare il diabete di tipo 2. Le scoperte rivelano un legame genetico tra l'obesità e i problemi di salute associati ad essa, che può aiutare a individuare i soggetti a rischi...

Ricercatori hanno scoperto una sequenza genetica che collega l'aumento ponderale con la tendenza a sviluppare il diabete di tipo 2. Le scoperte rivelano un legame genetico tra l'obesità e i problemi di salute associati ad essa, che può aiutare a individuare i soggetti a rischio maggiore e portare a trattamenti più efficaci. Lo studio, condotto congiuntamente da scienziati in Francia, nel Regno Unito e negli USA, mostra anche che la sequenza è dominante nella metà della popolazione britannica e significativamente più comune nelle persone con antenati indiani asiatici. La sequenza può essere anche responsabile per la crescita allarmante del numero di malattie cardiovascolari, in particolare tra gli indiani asiatici. "Finora sapevamo relativamente poco delle componenti genetiche di problemi comuni legati all'obesità, come le malattie cardiovascolari e il diabete," ha detto il professor Jaspal Kooner del National Heart and Lung Institute all'Imperial College di Londra nel Regno Unito. "La scoperta di un'associazione così stretta tra la sequenza genetica ed effetti fisici significativi è molto importante, soprattutto quando la sequenza viene riscontrata in metà della popolazione." Scienziati dell'Imperial College di Londra, della Università del Michigan negli USA e dell'Istituto Pasteur in Francia hanno esaminato l'associazione tra marcatori genetici particolari (polimorfismi nucleari singoli) e tratti somatici legati all'obesità. Hanno scoperto che la nuova sequenza genetica è associata con un aumento di due centimetri del giro vita, un aumento ponderale di due chili e la tendenza a diventare resistenti all'insulina, che possono condurre al diabete di tipo 2. I ricercatori credono che la sequenza possa essere coinvolta nel controllo del gene MC4R. Questo gene influenza il modo in cui mangiamo e quanta energia consumiamo o conserviamo, ed è stato collegato ad alcune forme rare di obesità infantile. Le nuove scoperte, insieme alla ricerca già esistente sui geni conservatori di energia legati all'obesità, potrebbero cambiare significativamente il modo in cui l'obesità è trattata e gestita. Lo studio ha anche dimostrato che la sequenza viene riscontrata nel 50% della popolazione britannica ed è di un terzo più comune nelle persone con antenati indiani asiatici. Questo potrà fare luce sugli alti tassi di obesità e resistenza all'insulina degli indiani asiatici, che sono il 25% della popolazione mondiale e rappresenteranno addirittura il 40% dei malati di malattie cardiovascolari nel prossimo decennio. "Una comprensione migliore dei geni che sono alla base di problemi come il diabete e le malattie cardiovascolari significa che ci troveremo nella condizione di individuare le persone rese più a rischio dal loro patrimonio genetico ereditato," ha detto il professor Kooner. "Non siamo in grado di cambiare il loro patrimonio genetico. Ma possiamo concentrarci sulle misure di prevenzione, inclusi i fattori legati alle abitudini di vita come la dieta e l'attività fisica, e individuare nuovi farmaci per alleviare il peso della malattia." La ricerca è stata condotta nell'ambito dello studio London Life Sciences Population (LOLIPOP), coinvolgendo circa 30.000 cittadini britannici. Lo studio valuta le cause ambientali e genetiche delle malattie cardiovascolari, del diabete e dell'obesità nelle persone di discendenza sia europea che indiana asiatica.

Paesi

Francia, Regno Unito, Stati Uniti

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