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Il tabacco passa ad un'immagine nuova e più sana

L'uso di tabacco provoca una serie di malattie comuni negli esseri umani tra cui malattie cardiache e cancro ai polmoni. Un gruppo di scienziati europei potrebbe però riscattare il tabacco. Questi ricercatori sono infatti riusciti ad usare piante di tabacco geneticamente modif...

L'uso di tabacco provoca una serie di malattie comuni negli esseri umani tra cui malattie cardiache e cancro ai polmoni. Un gruppo di scienziati europei potrebbe però riscattare il tabacco. Questi ricercatori sono infatti riusciti ad usare piante di tabacco geneticamente modificate per produrre medicine per la cura di una serie di malattie autoimmuni e infiammatorie. Questo studio era parte del progetto Pharma-Planta, finanziato nell'ambito del Sesto programma quadro (6°PQ) dell'UE con ben 12 Mio EUR. I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati sulla rivista liberamente consultabile BMC Biotechnology. Gli scienziati miravano a creare piante di tabacco transgeniche in grado di generare interleuchina-10 (IL-10) biologicamente attiva, una piccola proteina conosciuta come la citochina che regola il sistema immunitario. Il team, diretto dal professor Mario Pezzotti dell'università di Verona in Italia, ha testato due versioni diverse di IL-10 (virale e murino) e ha prodotto piante nelle quali questa proteina era diretta a tre diverse sezioni all'interno della cellula per trovare la più efficace. I ricercatori hanno notato che la somministrazione orale di questa citochina, da sola o in associazione con autoantigeni associati alla malattia, potrebbe fornire una protezione contro la comparsa di una specifica malattia autoimmune attraverso "induzione di tolleranza orale". Inoltre, il team ha scoperto che le piante di tabacco trasformavano con successo entrambe le forme di IL-10. La citochina attiva veniva prodotta a livelli abbastanza alti da permettere di usare le foglie di tabacco senza perdere un sacco di tempo per l'estrazione o la purificazione. Le piante transgeniche sono in grado di aumentare proporzionalmente a basso costo e con poca manutenzione. "Il fatto che si possono mangiare, il che manda il farmaco laddove è necessario, evitando così le lunghe procedure di purificazione, è un altro vantaggio rispetto alla tradizionale sintesi dei farmaci," ha spiegato il professor Pezzotti. "Questi risultati dimostrano chiaramente che le piante di tabacco possono esprimere i geni della IL-10 virale e murina, trattare e assemblare le proteine corrispondenti in dimeri funzionali e biologicamente attivi," ha aggiunto. Gli scienziati sono impazienti di usare le piante per determinare se piccole dosi reiterate possono aiutare a prevenire il diabete di tipo uno mellito (T1DM), in associazione con altri autoantigeni collegati alla malattia. Per i test hanno preso di mira l'isoforma 65-kDa dell'enzima decarboxilase dell'acido glutammico (GAD65). "I livelli di accumulazione di IL-10 sia virale che murina nelle foglie di tabacco sono abbastanza alti da fornire materiale sufficiente per la somministrazione orale negli studi di tolleranza orale usando le cavie disponibili," ha detto il professor Pezzotti. "Questo studio spiana la strada a studi di alimentazione in cavie con malattie autoimmuni, che permetteranno la valutazione delle proprietà immunomodulatorie e dell'efficacia della IL-10 virale nell'induzione della tolleranza orale rispetto alla proteina murina." Hanno collaborato con l'Università di Verona, l'Istituto di biotecnologia molecolare (Germania), l'Istituto Fraunhofer di biologia molecolare ed ecologia applicata (Germania), l'Istituto Max-Planck di fisiologia molecolare delle piante (Germania), l'università delle risorse naturali e biologia applicata (Austria) e l'Università di Perugia (Italia).

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