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Contenuto archiviato il 2023-03-07

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Gli scienziati ottengono l'accesso al supercomputer europeo

Gli scienziati che lavorano su 10 progetti di ricerca hanno ottenuto prezioso tempo informatico su JUGENE, uno dei supercomputer più potenti al mondo. I progetti, che coprono campi diversi come l'astrofisica, le scienze della terra, l'ingegneria e la fisica, hanno ottenuto l'a...

Gli scienziati che lavorano su 10 progetti di ricerca hanno ottenuto prezioso tempo informatico su JUGENE, uno dei supercomputer più potenti al mondo. I progetti, che coprono campi diversi come l'astrofisica, le scienze della terra, l'ingegneria e la fisica, hanno ottenuto l'accesso a JUGENE grazie al progetto PRACE ("Partnership for advanced computing in Europe"). Gli scienziati di varie discipline hanno bisogno di accedere ai supercomputer per risolvere alcune delle questioni più pressanti che riguardano la società di oggi. PRACE sta affrontando in modo diretto questa sfida e ha costituito un'infrastruttura di ricerca HPC (high performance computing) in Europa. Il lavoro è sovvenzionato dalle linee di budget Infrastrutture di ricerca del Sesto e Settimo programma quadro (6° PQ e 7° PQ) dell'UE ed è stato identificato come un'infrastruttura prioritaria per l'Europa dall'ESFRI, Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca. JUGENE, che si trova presso il Forschungzentrum Jülich in Germania, è il primo supercomputer nella rete e ha la particolarità di essere il computer più veloce disponibile in Europa per la ricerca pubblica. La concorrenza per accedere a questa struttura eccezionale è spietata: PRACE ha ricevuto 68 domande per la richiesta di un totale di 1870 ore di tempo con il primo invito a presentare proposte. I 10 progetti vincenti, che sono condotti da scienziati in Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito, si spartiranno oltre 320 milioni di ore di tempo di calcolo. Questi progetti sono stati selezionati sulla base dell'eccellenza scientifica e tecnica, del loro reale bisogno di accedere al supercomputer e del fatto che saranno in grado di ottenere risultati significativi dal punto di vista della ricerca entro il tempo a loro assegnato. A Jochen Blumberger dell'University College di Londra (UCL) nel Regno Unito sono state assegnate 24,6 milioni di ore per studiare il trasporto degli elettroni nelle celle solari organiche. Le celle solari organiche sono una promettente alternativa alle celle solari a base di silicio. Oltre a essere poco costose e facili da produrre, sono leggere e flessibili, il che significa che possono essere facilmente montate su finestre, muri e tetti. Lo svantaggio è che hanno un'efficienza di conversione di luce in elettricità bassa. Un motivo della loro bassa efficienza riguarda il destino degli elettroni fotogenerati. Il lavoro del dott. Blumberger su JUGENE farà progredire la nostra comprensione del processo che si verifica nelle celle solari organiche. Un altro progetto nel campo energetico viene da Frank Jenko dell'Istituto Max Plank per la fisica dei plasma in Germania. I suoi 50 milioni di ore, che faranno luce sulla turbolenza del plasma, rappresentano un contributo al mega progetto internazionale sulla fusione nucleare ITER. Un altro ricercatore dell'UCL, Peter Coveney, userà i suoi 17 milioni di ore per studiare i liquidi turbolenti. Prevedere le proprietà dei fluidi turbolenti è estremamente difficile e il lavoro del professor Coveney potrebbe avere implicazioni per le previsioni del tempo, per i trasporti e la dispersione degli agenti inquinanti, i flussi di gas nei motori e la circolazione del sangue. Zoltán Fodor della Bergische Universität Wuppertal in Germania ha ricevuto 63 milioni di ore per tornare indietro nel tempo fino alla nascita dell'universo, in un periodo in cui particelle infinitesimali, come quark e gluoni, si sono unite per formare protoni e neutroni che a loro volta hanno formato i nuclei degli atomi. L'obiettivo del dott. Fodor e del suo team è quello di analizzare le proprietà di materia altamente interagente in "condizioni estreme". Gli strati limite dell'atmosfera sono al centro del progetto da 35 milioni di ore presentato da Harmen Jonker dell'Università di Delft nei Paesi Bassi. Gli strati limite cambiano in conseguenza del riscaldamento giornaliero e del vento. Comprenderli è fondamentale per la gererazione di modelli precisi per il tempo, il clima e la qualità dell'aria. Gli altri progetti che si sono assicurati l'accesso a JUGENE in questo turno di inviti a presentare proposte si occupano di dinamica, riconnessione magnetica, deformazione dei metalli, supernovae e quark.

Paesi

Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito

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